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Dall'archivio:

Bambini responsabili che pagano le conseguenze di ritardi e inosservanze degli adulti. “I bambini meritano una Scuola con la S maiuscola”

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MAGENTA – Chi non era a scuola ieri difficilmente può capire o solo pensare lo stato d’animo dei bambini, che più bravi dei grandi hanno capito l’importanza delle regole e della mascherina! È stata una giornata difficile, emotivamente molto carica per organizzare la logistica e la modalità sopraggiunta e capire come consolare i pianti di chi ha avuto il coraggio di farsi vedere triste o chi angosciato si è lasciato andare una volta arrivato a casa… tutti con la paura di non rivedersi più come lo scorso anno.

Per oggi, prime ore di Dad, una richiesta a tutti, maestre bambine e bambini: portate un sorriso, che una cosa positiva la Dad, in fondo ce l’ha: possiamo tornare a vedere il sorriso nei visi degli altri.

Sul web le riflessioni e i commenti sono numerosi, vere e proprie fotografie scattate dal cuore: “Io ho trattenuto le lacrime e avevo un nodo in gola. Il mio pensiero positivo, che cerco sempre di avere, in poche ore è svanito insieme alla certezza che presto tornerò a lavorare in presenza con i miei bambini”, scrive su Facebook Barbara, insegnante in una scuola primaria di Milano.

Lucia di Magenta riassume la giornata così: “Ansia, paura, tensione, delusione, perplessità e lacrime… Grazie a quanti ancora fanno tutto il contrario di quanto viene detto, aperitivi e uscite senza limiti, a chi non crede fino a che non ne viene toccato in prima persona…chi le regole le rispetta non ne può davvero più di tutte queste restrizioni…mi mancano gli abbracci, mi mancano i sorrisi, mi manca poter organizzare una gita (….) si riparte con la Delusione A Distanza e chissà se sarà davvero per quanto è stato detto…mi consola il fatto di avere la fortuna di lavorare con persone fantastiche, che credono nella scuola e non risparmiano mai energie e voce e, finalmente, anche se dietro ad uno schermo, rivedrò i volti completi di tutti e ci sosterremo come abbiamo sempre fatto, con i nostri bambini al nostro fianco che, diciamolo, sono stati bravissimi fino a questo momento…molto più responsabili e coscienziosi di molti adulti… E speriamo che questa volta, tutti comincino a collaborare!”

“Avreste dovuto vederli, a scuola. Avreste dovuto vedere come sono stati bravi. Come si sono adattati. Come hanno rispettato tutto quello che potevano. Come hanno trovato soluzioni creative ai problemi più difficili”, inizia così il post di Angela, che insegna a Vermezzo e accomuna la riflessione di tanti colleghi e colleghe.

Più complesso il ruolo di chi insegna in una classe prima: “Mi raccomando bambini, non lasciate niente sotto il banco. Domani, e per un po’ di giorni, non verremo a scuola. I piccoli della primaria ti guardano sorpresi. “Maestra Luisa, ma allora è vacanza? Come a Natale?” E allora cerchi di ” indorare la pillola” raccontando che si farà scuola dal computer, che ci vedremo tutti i giorni nelle nostra aula magica, che con voi faranno lezione anche la mamma o il papà (i più fortunati!). E allora se ne vanno composti, in fila, con le loro mascherine colorate, inconsapevoli del nostro fallimento. Perché loro, i nostri “nanetti”, hanno saputo vivere i limiti di questo periodo, con forza e accettazione. A presto piccolini, noi maestre vi aspettiamo dal “vivo” con il detergente pronto e il sorriso negli occhi”.

Perché “i bambini meritano una scuola con la S maiuscola!”, conclude Camilla.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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