Da entrambi gli schieramenti partite le richieste di incontro a Silvia Minardi e al suo gruppo, che dovrebbe trovarsi in questi giorni per decidere il da farsi in vista del 25 giugno
MAGENTA – Come nella celebre espressione figurata, Progetto Magenta sta sfogliando la margherita.
I 1200 voti- pari all’11.13%- raccolti da Silvia Minardi fanno ovviamente gola. Da un punto di vista numerico perché sono quasi la sommatoria dei due partiti restanti (5 Stelle e Assieme.Ripartiamo), un po’ perché ovviamente si tratta di un movimento civico che in teoria non trova preclusioni né verso Chiara Calati né verso Marco Invernizzi.
Incontri e abboccamenti sono scattati immediatamente il giorno dopo il primo turno, con richieste di incontro e telefonate tra le parti in causa.
Progetto Magenta ha già diffuso un comunicato nel quale prende una posizione chiara e di equidistanza, quindi di non voto per l’uno o per l’altro schieramento.
Ma a breve dovrebbe esserci un incontro di tutti gli aderenti alla lista, che coordinati dalla Minardi dovranno fare il punto. Le opzioni sono diverse: ci potrebbero essere posizioni personali di sostegno, la conferma dell’astensione da una scelta precisa o quella di sostenere apertamente uno di due candidati al ballottaggio del 25 giugno.
Il problema, per Progetto Magenta come per ogni lista civica, si porrà tra due o tre anni, quando nel mezzo dell’opposizione (il gruppo avrà sicuramente un consigliere comunale, in ogni caso) dovrà decidere cosa fare da grande. Ma quel giorno è lontano, adesso in gioco c’è il ballottaggio. E l’eventuale assunzione di una scelta che avrebbe sicuramente riflessi politici rilevanti.