MAGENTA – 10 e lode, con bacio accademico (a distanza, per le norme Covid… ma tanto caro Simone l’abbiamo preso entrambi, siamo immuni…)
Le parole che il vicesindaco di Magenta Simone Gelli ha speso per commentare i fatti accaduti in Asm (diciamo fuori dal Cda, ma tra i sindaci che sono pur sempre azionisti e proprietari dell’azienda), sono finalmente un atto di coraggio, chiarezza e decisionismo politico.
Senza scomodare Carl Schmitt e la diade amico-nemico, per il grande giurista tedesco essenza stessa della politica, finalmente bis si esce dalle stoppose, gommose, collose dichiarazioni di circostanza per dire la verità. Ossia, che assistere a un Marco Ballarini che canta e suona su Asm detenendo meno dell’1% delle quote, mentre Magenta ne detiene ben oltre il 60, fa ridere i polli.
Ovviamente era difficile, se non impossibile, attendersi dal sindaco pro tempore Chiara Calati parole che andassero oltre la circostanza. Ma come.. La principale utility di Magenta, con oltre 10 milioni di fatturato, perde 3 consiglieri su 5, attraversa un momento delicato (con l’auspicio, di tutti, che passi) e l’azionista di maggioranza assoluta tratta l’argomento come se si trattasse dei giardini di Pontevecchio??
Forse, se nei mesi scorsi Chiara Calati avesse dedicato maggiore attenzione alla SUA principale azienda (i retroscena e le indiscrezioni del 2020, per una forma di eleganza e discrezione, li teniamo per noi), NON si sarebbe arrivati sino a qui. Se infatti l’auspicio del primo sindaco pro tempore è condivisibile, appare invece incredibile come nell’immagine- e nella sostanza- Magenta lasci a Ballarini e Corbetta fare bello e cattivo tempo. Come intestarsi un negozio di caramelle possedendo una o due strisce di liquirizia.
Gelli ha ragione da vendere (benché la riapertura del bando di selezione per il Cda non sia un’idea peregrina), era ora che qualcuno lo facesse. Ballarini è formalmente un senza partito. Coordinatore (ancora o meno? E chi lo sa) di un movimento cui non è neppure iscritto.
Attorno a lui ci sono altri sindaci (del tutto meritevoli di stima) che paiono assecondare desideri, capricci e bizze di un sindaco che applica all’extra moenia gli stessi e discutibili metodi di gestione politica adottati, legittimamente fino a che le persone a lui prossime (glie)lo consentono, nella sua maggioranza composita, diciamo.
Magenta, grazie a Gelli, ha rialzato la testa e detto finalmente QUELLO CHE NESSUNO AVEVA SINO AD OGGI AVUTO L’ARDIRE DI RICORDARE.
La ragione di fondo è sempre quella: Simone Gelli fa politica da oltre 20 anni, a 24 era già assessore con la prima giunta Del Gobbo. Ballarini, checché se ne dica, bazzica le aule della politica dagli anni Novanta. In quegli anni, come ella stessa ha ricordato, Chiara Calati cantava. Nei cori, non ricordiamo esattamente quali. Obiettivamente, avendola sentita esibirsi tempo fa, ha una bellissima voce. Peccato che non basti per esercitare la più dura e complessa delle umane discipline, ossia la politica.
Per fortuna, c’ha messo una toppa (comunicativa e politica) Simone Gelli.
Fabrizio Provera
