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Arluno: la sfida di Alfio Colombo, Bandolero Stanco e amante dell’Utopia- ESCLUSIVA

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ARLUNO –  Sarà forse il vento che non l’accarezza più, sarà il suo cappello che da un po’ non gli sta su, sarà quella ruga di ridente nostalgia, o la confusione tra la vita e la poesia: non assalta treni perché non ne passan mai; non rapina banche, perché i soldi sono i suoi; vive di tramonti e di calcolati oblii e di commoventi, ripetuti lunghi addii struggenti addii..

 

E’ un professore di materie letterarie (filosofia), fuma il sigaro (toscano), è avvinto sin da ragazzo dall’idea del marxismo rivoluzionario, declinato in modalità romantica, filtrato dall’esperienza di governo cominciata nel 1995, quando a 28 anni (adesso ne ha compiuti da poco 50) entra nel Dream Team di Maurizio Salvati, il miglior sindaco della Seconda Repubblica di Arluno (un pelo sotto ci sta Gigi Losa, democristiano 2.0), vanta un rapporto di sincera amicizia col collante tra Prima e Seconda Repubblica locale, Franco Pastori, cuore di vecchio socialista. Sono diverse le analogie tra il professor Alfio Colombo- classe 1967, docente di Filosofia al Liceo Bramante di Magenta, assessore e vicesindaco ad Arluno tra il 1995 e il 2014, quando contende a Moreno Agolli la candidatura a sindaco del centrosinistra e perde, pur raccogliendo il 40%- e il professor Roberto Vecchioni, autore del testo (splendido) di cui all’incipit, ‘El Bandolero Stanco’.

Qualcuno era comunista, cantava Giorgio Gaber, ed Alfio Colombo lo è stato. Ma sempre nel rispetto dell’avversario, con una capacità non comune di coltivare l’arte del governo, doti che gli hanno consentito di svolgere per anni il mandato di presidente di Agenda 21 dell’Est Ticino, apprezzato da Lega e centrodestra.

Ora Alfio Colombo, dopo 1 anno di riflessioni, punta alle elezioni comunali del 26 maggio 2019 ed ha lanciato Cambiamo Arluno, lista civica di cui è il candidato sindaco e che sta attingendo a piene mani dalla società civile NON politica, partendo a tempo debito, sostenuto da una buona pagina Facebook e da video di qualità eccellente (li realizza il giovane Stefano Galimberti, collaboratore di Sky).

Colombo scende in campo per vincere, e in un panorama locale dove i grandi leader di certo non abbondano (e dove Moreno Agolli, in termini di appeal, di certo perde parecchio rispetto al suo ex collega di giunta), e dove in 24 anni il centrodestra non ha mai visto neppure il pallone, Colombo può giocare tutte le sue carte. Avendo forse solo un competitor temibile, se scenderà in campo: Filippo Di Benedetto. Ma come dice un saggio politico di Abbiategrasso, ‘vidarem’. Anche perché Alfio Colombo ha un bacino elettorale potenziale che parte da sinistra, vira verso il centro, pezzi di centrodestra ed imprenditori e persino ‘costole’ dei 5 Stelle. Pesca ovunque, insomma.

Ticino Notizie ha incontrato Alfio Colombo martedì sera, durante la prima serata (tutta esaurita) di presentazione pubblica all’Osteria del Gallo, in piazza del Popolo. Un cultore di Carlo Marx non poteva che cominciare da lì.. E ai 5 Stelle, tra le righe, arriva un messaggio molto chiaro.

D. Alfio, per i pochi che non ti conoscono.. Dati anagrafici ed essenziali.

R. Nasco a Milano nel 1967, il 18 gennaio.

D. Prima della rivoluzione..

R. Appena prima del 68.. Non ho fatto neppure gli anni Settanta, solo il riflusso reaganiano degli anni 80. E infatti ero un disadattato..

D. Ma Arluno, invece?

R. Sono qui da sempre, a partire dai miei genitori.

D. Il tuo primo ricordo di Arluno

R. Tante cose. Un’infanzia felice di cortile, di strada, risse polverose e di cerbottana.

D. Scuole?

R. Medie qui, Liceo Classico a Legnano, università alla Statale con laurea in Filosofia.

D. Come nasce il tuo impegno politico?

R. In casa, subito. Mio padre era militante, poi l’università e il ritorno ad Arluno, dove conosco l’impegno politico vero e mi candido con Maurizio Salvati nel 1994.

D. Con Rifondazione?

R. No, ci fu una spaccatura tra ex Pci e Rifondazione, vinse Salvati ed io divenni assessore alla Cultura. Dove si fanno pochi danni..

D. Salvati fu rieletto nel 1999 con oltre il 70%. Possiamo dire che è stato il miglior sindaco della Seconda Repubblica di Arluno?

R. Io ho avuto due riferimenti: Maurizio e Franco Pastori, socialista d’antan, che fu come un padre politico per me.

D Ma perché diventi comunista, parafrasando Gaber?

R. Qualcuno diceva perché non amo la libertà americana, declinandola. Formazione, studi di Filosofia, la coscienza. Questa cosa non mi ha mai impedito il dialogo.

D E infatti fai per anni il presidente di Agenda 21, lavorando con diversi esponenti di centrodestra.

R. Sì, è l’arte del governo che ti insegna ad affrontare i problemi e a risolverli con gli altri. Anche con chi è lontano da te.

D. Dal 1994 al 2019, 25 anni di centrosinistra ad Arluno senza interruzione. Ora si è rotto qualcosa, nel centrosinistra locale?

R. Secondo me sì, e mi riferisco soprattutto alle primarie da me perse nel 2014. A febbraio saranno cinque anni, il 23 gennaio 2019, sarebbe stato il compleanno di mio padre, che era morto. Sono un sentimentale.

D. Del resto chi rivuole il comunismo è senza testa, dice Vladimir Putin, ma chi non lo rimpiange è senza cuore..

R. Vero, è una parte del cuore. Un’utopia che si è rovesciata tragicamente nel suo contrario. 200 anni dopo, intanto, i libri di Carlo Marx sono stati tra i più venduti. Oggi che il liberalcapitalismo rivela tutti i suoi limiti, è una ottima cassetta degli attrezzi interpretativa.

D. Gli anni di Salvati e Maurizio Losa ti hanno visto protagonista in giunta, anche da vicesindaco. Sono stati anni positivi, per Arluno?

R. Penso di sì, ottima squadra e buona sintonia. Dopo le primarie io dissi che non avrei fatto altre liste, poi è mancato un po’ di coraggio. Lo dico senza polemica. Dopo 10 anni da vicesindaco non lo avrei rifatto ancora.

D. Cosa non è andato bene ad Arluno, dal 2014 ad oggi?

R. Il distacco tra Amministrazione e cittadini, credo dovuto alla figura del sindaco, debole in questo senso.

D. Sviluppo, lavoro, crescita: cosa non ha funzionato?

R. Il Pgt ha ormai diversi anni, penso di sì. L’Alta Velocità era stata gestita da Salvati, Arluno cambiò molto, del resto era attraversata, credo fu gestita complessivamente bene…  A quell’epoca imparai molto, ero decisamente contrario ma l’esperienza amministrativa mi ha ‘costretto’ a fare i conti con la praticità della questione. Peraltro la fece Bersani, che a me è anche simpatico..

D. Arluno oggi ha 12mila abitanti, come vedi quella di domani?

R. Vedo la difficoltà di mettere insieme il vecchio e il nuovo.

D. Sicurezza e immigrazione, a che punto siamo?

R. Penso che la cosa sia stata gestita bene, Arluno non ha grandi problemi di sicurezza, se poi vogliamo soffiare sul vento del disagio..Penso abbia risposto molto bene il mondo cattolico, sul versante integrazione.

D. Il voto cattolico come va, ad Arluno?

R. C’è ancora una forza identitaria ma il voto si è disperso.

D. Hai fatto rilevare una caduta di stile del sindaco in occasione dell’insediamento del nuovo parroco..

R. Mi dai modo di precisare. Il sindaco ha fatto bene ad accogliere il nuovo parroco, era suo preciso dovere istituzionale. Ma far coincidere l’annuncio della sua ricandidatura con l’ingresso del nuovo parroco, anche no..

D. Marketing politico, dai..

R. Sì per carità, siamo tutti adulti.

D. Nel 2014 ti ritiri, quando decidi di candidarti a sindaco?

R. L’idea nasce nel 2017, ero in viaggio in  Sudamerica per i miei 50 anni, ero sulla Cordigliera delle Ande e sul Machu Picchu, bellissimo. Colombia, Ecuador… Ero con un amico carissimo, contrarissimo. Erano tutti contrari, tranne la mia compagna..

D. Da quanto insegni al Bramante di Magenta?

R. Da 3 anni, prima ho girato molte scuole da precario: Maggiolini, Castano, molte altre. Insegnare mi piace ancora tantissimo.

D. Chi sono stati i primi che hai aggregato?

R. Savino Toto, Myriam.. Gente non di sinistra, assolutamente. Ci siamo trovati subito benissimo, poi il gruppo si è allargato con Elisabetta Fusar Poli. Un mix tra esperienza, associazioni, volontariato e politica.

D. Ma il ‘giovanilismo’ ti piace o no?

R. Non mi piace perché è paraculo. Coi ragazzi ci vivo e sto bene, se fiutano che li prendi in giro se ne accorgono. I ragazzi di oggi rispetto a quelli di ieri sono molto diversi, hanno forse troppi stimoli, mancano capacità di discernere ed elaborare.

D. Cambiamo Arluno richiama il brand lanciato da Domenico Finiguerra con Cambiamo Abbiategrasso. Sappiamo che hai un buon rapporto con lui.. Ti rifai a quello?

R. Domenico è un amico e una persona che stimo, ma noi siamo altra cosa.

D. In caso di tua vittoria potrebbe fare l’assessore?

R. No,  non credo. Sono contrario agli assessori esterni, sto cercando di costruire una squadra di arlunesi e voglio presentarla prima del voto. Lista e programma sono ancora aperti, aspettiamo altre persone.

D. I vecchi politici hanno bussato alla tua porta?

R. No

D. E se lo facessero?

R Valuterò caso per caso. Le esperienze del passato sono chiuse per ragioni storiche o anagrafiche.

D. Però senza i vecchi partiti non stiamo molto bene..

R. Certo, lo dice anche monsignor Ravasi, persona che apprezzo molto: il crollo delle ideologie non ha portato nulla di buono, in questo senso.

D. Se dovessi cercare di convincere un elettore di centrodestra, cosa gli diresti?

R. Gli direi di criticarci, osservarci, marcarci stretti, poi di osservare persone e cose. Io sono senza tessera da 5 anni, e sono sempre stato eretico. Il circolo di Rifondazione era molto eretico, lo intitolammo Ernst Bloch..

D. E a un elettore della Lega?

R. Lo stesso. Alle primarie del 2014 ho preso il 40%, quindi è del tutto presumibile che mi abbia votato anche gente di centrodestra.

D. Però i poteri forti erano con Agolli..

R. Sì, vero, però più di 1 imprenditore mi ha detto ‘con te le cose sono sempre state chiare. Il sì era sì, il no era no. Verso di loro non c’è e non ci sarà preclusione ideologica.

D. Lavoro e giovani: ma il sindaco di Arluno può fare qualcosa?

R. Onestamente un sindaco può fare poco. Cercheremo di mettere insieme le imprese, creando delle occasioni. Prendiamo lo sviluppo urbano: siamo tanti e ad Arluno ci sono tante case vuote, con un imprenditore edile parlai esattamente di questo, cercare soluzioni nuove.

D. La politica cambia ancora la vita delle persone?

R Sì e no, c’è molta sfiducia nei confronti della politica.

D. Perché un elettore su tre vota 5 Stelle?

R. Perché, se i partiti sono diventati comitati elettorali, fa bene a farlo.

D. Ma cosa hai votato il 4 marzo?

R. Non si dice, il voto è segreto..

D. Hai votato Grillo??

R. Da professore di storia, ti dico che fra 20 o 30 anni si studieranno le loro innovazioni, il modo di concepire la democrazia diretta. E di cambiare il rapporto cittadino-elettore-politico.

D. Hai persone attorno a te che arrivano dai 5 Stelle?

R. Sì, ci si scambiano idee, critiche, si parla con le persone.. Tutti parlano di Salvini e Di Maio, ma il governo ha un ministro alla Partecipazione che sta rivedendo il meccanismo del referendum, facendolo diventare non più solo consultivo.

D. E la ritieni una cosa di sinistra?

R. Secondo me sì.

D. Piatto preferito di Alfio Colombo?

R. Stinco di maiale

D. Colore?

R. Rosso e giallo.

D. Vino?

R. Certo.. Il vino segna i confini della civiltà, la birra dei barbari (scherzo..)

D. Fumi sempre il sigaro?

R. Certo. Toscano.

D. Come finirà ad Arluno, il 26 maggio 2019?

R. Non lo so, ma sono certo che ci divertiremo tantissimo.

D. Sei ottimista?

R Certo, le battaglie che si perdono sono quelle che non si combattono mai.

D. I tuoi difetti?

R. A volte mi ripeto, ma è distorsione professionale..

D. Pregio principale?

R La lealtà, credo.

D. Sei una persona onesta?

R. Lo devono dire gli altri, ma penso di sì..

D. Hai rubato? Sei uno che ruba?

R.. Non penso proprio..

R. Che rapporto hai col denaro?

D. Pessimo

R Nel senso che lo spendi?

D. Diciamo che ne ho poco, e quello che ho lo spendo.

Finisce qui, per ora. Fossimo negli avversari di Alfio Colombo, staremmo allerta.

Fabrizio Provera

 

Addio, dormi tranquillo
Perché non finisce qui
L’avventura è ripartita
Resta intatta l’ultima idea
E da qualche parte del mondo
C’è qualcuno come te
Che prepara un nuovo viaggio

 

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