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Argentina, elezioni di medio termine: per Milei un test sulle sue politiche

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BUENOS AIRES (ARGENTINA) (ITALPRESS) – L’Argentina ha aperto oggi i seggi per le elezioni di medio termine. Le urne, aperte dalle 8 alle 18 locali (11-22 ora italiana), vedono in palio il rinnovo di metà dei seggi della Camera dei Deputati e un terzo del Senato. Alle 12 locali, l’affluenza si attestava al 23%, in netto calo rispetto al 30,5% registrato alla stessa ora nelle legislative del 2021, secondo i dati della Camera Elettorale Nazionale.

Queste elezioni sono considerate un referendum sull’amministrazione del presidente Javier Milei, in carica da due anni, e potrebbero ridefinire gli equilibri politici del Paese. Lo stesso Milei, che ha chiuso la campagna con un vibrante appello a “sconfiggere il comunismo” e proseguire le sue riforme, si presenta con un bilancio contrastante: da un lato, nel corso del suo mandato è riuscito a ridurre l’inflazione dal 290% al 30%, con un risultato significativo per l’economia nazionale; dall’altro, le sue politiche di austerità, con tagli lineari a settori come sanità e assistenza alla disabilità, hanno innescato proteste diffuse tra la popolazione.

A votare si è presentato oggi anche Axel Kicillof, governatore della provincia di Buenos Aires – tradizionale roccaforte peronista – che un mese e mezzo fa ha sconfitto il partito di Milei con un margine di 13 punti. Kicillof ha esortato i suoi sostenitori a opporsi alle misure di austerità e ha criticato il recente prestito di 20 miliardi di dollari negoziato da Milei con il presidente Usa Donald Trump, definendolo “un’ingerenza esterna“. Il 14 ottobre Milei ha effettuato la sua prima visita ufficiale alla Casa Bianca, mentre agli inizi dello stesso mese gli Stati Uniti hanno acquistato direttamente pesos sul mercato dei cambi argentino, finalizzando anche una linea di credito swap da 20 miliardi di dollari con la banca centrale di Buenos Aires.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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