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Anche Cerro Maggiore punta sugli orti urbani

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CERRO MAGGIORE-  La loro creazione risponde a una duplice finalità: offrire a chi ha il pollice verde e la passione per l’agricoltura la possibilità di assecondarle e creare un’ulteriore occasione di socialità. E, perché no, anche di avere un’oasi contadina nella zona di Cantalupo appoggiata alla città. Come già fatto da altri comuni della zona, anche Cerro Maggiore scommette sulla rilevanza ecosociale e sul successo degli orti urbani. E a tal proposito ha varato un regolamento che ne disciplina sia le dimensioni sia le modalità d’uso.
Le specificazioni scorrono sulle parole dell’assessore Antonio Foderaro: “E’ un Regolamento di diciotto articoli – spiega – che stabilisce in primo luogo i criteri per l’assegnazione degli orti, sarà uno spazio di 450 metri quadri con nove lotti da dieci metri per cinque. Nell’assegnazione si tiene conto della situazione del nucleo familiare. In più il Regolamento prevede l’istituzione di un comitato di gestione”.
L’orario di apertura sarà legato a quello dei parchi. Ma l’aspetto della gestione ne porta con sé anche un altro legato alla sicurezza. A sollevare la questione è stato il consigliere comunale di Cinquestelle Edoardo Martello che si è domandato se, “visto il verificarsi di  atti vandalici sul territorio, saranno posizionate telecamere a salvaguardia degli orti”.  Il comune, dal canto suo, sempre per bocca di Foderaro, si è detto disponibile a valutare la proposta. Occasione per coltivare la propria passione per la frutta e la verdura ma con una imprescindibile funzione sociale annessa, ha confermato l’assessore Alessandro Provini: “per noi – ha detto – questo degli orti urbani rappresenta un prezioso strumento di inclusione sociale”.             
Cristiano Comelli

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