Salgono a 10 le ordinanze di applicazione di misure cautelari nel campo nomadi di via Bonfadini eseguite dalla polizia locale di Milano. Per 7 persone è prevista la custodia cautelare in carcere, per 3 il divieto di dimora nel Comune di Milano. Le accuse sono di associazione a delinquere per furto, ricettazione, combustione illecita di veicoli e traffico di droga.
MILANO – Il provvedimento è il risultato di un’indagine nata dalla scoperta di numerose carcasse di automobili abbandonate lungo il tratto finale di via Bonfadini a Milano, dalle quali erano state asportate parti come motori, pneumatici, interni e pezzi della carrozzeria di veicoli proventi di furto. Attraverso approfondimenti investigativi, si è scoperta un’associazione a delinquere dedita a diverse attività delittuose, come il furto di veicoli (automobili e ciclomotori), la loro ricettazione e la combustione illecita di rifiuti, consistenti in pezzi smontati dai medesimi veicoli. Nello stesso periodo, è emersa anche una seconda associazione per delinquere, questa volta per il traffico di stupefacenti, che vedrebbe coinvolti tre dei soggetti oggi indagati, di cui due ritenuti responsabili anche di uno dei delitti della prima associazione.
L’attività di indagine ha permesso di ottenere numerosi elementi che portano a pensare ad un’attività sistematica di furti di veicoli e trasporto di questi nel campo nomadi di via Bonfadini, il loro smontaggio e l’impiego per diversi scopi: la rivendita delle componenti sul mercato o l’innesto delle stesse su veicoli incidentati dello stesso modello per farli apparire riparati, o la sostituzione del veicolo incidentato con quello rubato, dopo aver cambiato la targa. I rifiuti derivanti da questa attività – tra cui componenti interne ed esterne dei veicoli e altri materiali di plastica e polistirolo – risultano essere stati bruciati in più occasioni, con l’ipotesi di reato di combustione illecita di rifiuti.
Le videoriprese impiegate dalla Polizia Locale hanno fatto emergere, nello stesso contesto, anche un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti come cocaina e hashish, anch’essa commessa in modo organizzato.
La gravità indiziaria, conseguita sul piano cautelare attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi – spiega la Polizia locale -, ha riguardato l’assetto e l’operatività di un’associazione a delinquere dedita a un ampio ed eterogeneo novero di attività delittuose, comprendente il furto di veicoli (automobili e ciclomotori), la loro ricettazione e la combustione illecita di rifiuti, consistenti in pezzi smontati dai medesimi veicoli.
Nello stesso contesto spazio-temporale, peraltro, è stata riconosciuta come operativa anche una seconda associazione per delinquere, questa volta finalizzata al traffico di stupefacenti, che vedrebbe quali referenti tre dei soggetti oggi indagati, di cui due ritenuti responsabili anche di uno dei delitti, scopo della prima associazione”. Secondo quanto emerso dalle indagini, ci sarebbero gli elementi che conducono a ritenere che esiste “un’attività sistematica di furti di veicoli e conseguente trasporto degli stessi presso il campo nomadi di via Bonfadini, il loro smontaggio e il successivo impiego per molteplici alternativi scopi: la rivendita delle componenti del veicolo sul mercato oppure l’innesto delle stesse su veicoli incidentati dello stesso modello al fine di farli apparire regolarmente riparati, oppure la sostituzione del veicolo incidentato con quello rubato, previa sostruzione della targa”.