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Dall'archivio:

Aiutiamo Giuseppe Giorgi a vivere

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

LEGNANO – Abbiamo conosciuto Giuseppe Giorgi all’ospedale di Abbiategrasso nell’estate del 2015 . E’ affetto da una serie di patologie che lo costringono a girovagare da un reparto all’altro,  ha visitato i nosocomi di tutta la Lombardia. In cerca di una cura che sembra non arrivare mai. Giuseppe è stato anche all’ospedale di Magenta e adesso si trova a Legnano.  Ha 38 anni e da una decina vive questo calvario.  Il compleanno lo ha festeggiato lo scorso 4 maggio, mentre era ricoverato. Festeggiare è una parola, forse troppo grossa per Giuseppe. Visto che era solo. Come sempre.

La storia di Giuseppe è quella di un ragazzo sfortunato. Oltre al guaio peggiore che riguarda la sua salute, ci si mettono i problemi della vita di tutti i giorni.  Perché per Giuseppe lavorare è impossibile se su 365 giorni all’anno la stragrande maggioranza li passa in ospedale.

È residente a Busto Arsizio dove,  tempo fa, quando aveva ancora speranze di costruirsi una vita ha acceso un mutuo per acquistare una casa.

Oggi tutti i sogni sembrano svanire nel nulla. “La mia unica fonte di reddito sono i 280 euro al mese di invalidità – rivela Giuseppe – se vado avanti in questo modo rischio di perdere tutto.  La casa e,  soprattutto, le speranze.  Anche oggi, come sempre del resto, mi trovo in un ospedale. A Legnano dove sono molto bravi. Ma le forze mi mancano,  quasi non mi reggo in piedi.  Guardo fuori dalla finestra e penso a quanto è bello il mondo e a come sono fortunati quelli che possono godere delle sue bellezze”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giuseppe chiede che qualcuno lo aiuti a rimettersi in pista.  Quando uscirà dall’ospedale di Legnano avrà bisogno di un lavoro parte time che lo aiuti a tirare avanti.  Non vuole perdere le speranze e i sogni che ha sempre avuto. “Lo Stato sembra quasi abbandonare quelli come me affetti da malattie rare che non ce la fanno –conclude – ad oggi guardo fuori dalla finestra dell’ospedale e spero solo di uscire. Voglio tornare a vivere,  lo spero tanto”.

Graziano Masperi

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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