PIEVE EMANUELE Accordo parziale dopo 15 giorni di sciopero dei facchini del magazzino Coop di Pieve Emanuele, nel Milanese.
Oggi è stato revocato il picchetto di protesta ai cancelli, che in due settimane ha provocato una lunga fila di tir bloccati e scaffali vuoti in alcuni supermercati Coop, dopo che in Prefettura a Milano è stato firmato il verbale di accordo fra il sindacato Si Cobas, Legacoop e la Cooperativa Lavoratori Ortomercato (CLO), appaltatrice del marchio della grande distribuzione organizzata da oltre 93 milioni di fatturato annui. Al centro dell’intesa raggiunta davanti al capo di gabinetto, Alessandra Tripodi, e il viceprefetto aggiunto Laura Galbusera, il riconoscimento a partire dal prossimo 1 giugno di buoni pasto del valore di 5,20 euro al raggiungimento di 6 ore 30 minuti di lavoro giornaliere “a prescindere dalla media di presenze nel periodo” e l’impegno da parte di CLO a disapplicare una parte dell’accordo sottoscritto il 10 maggio con Filt Cgil e Fit Cisl, quella sui “comandi temporanei” (i trasfeirmenti da un magazzino all’altro). Sui temi centrali della vertenza – che ha provocato tensioni con le forze dell’ordine negli scorsi giorni – fra cui il trattamento di malattia, maggiorazioni di stipendio per i fine settimana lavorati, livelli di inquadramento nei contratti collettivi nazionali e il regime di trattenute sulle retribuzioni a fronte delle giornate di sciopero svolte, c’è l’impegno fra sindacato e cooperativa a trattare e rivedersi in Prefettura a una settimana dall’assemblea degli iscritti al Si Cobas dopo che “negli ultimi giorni” il sindacato ha “acquisito numerose deleghe da parte dei soci lavoratori del sito logistico di Pieve Emanuele”