MILANO – Regione Lombardia e Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in occasione dei 1450 anni
dell’arrivo del popolo longobardo in Italia (568-569) – anniversario che ricorre quest’anno – rinnovano la loro ormai consolidata collaborazione, allo scopo di sostenere iniziative congiunte. L’obiettivo e’ promuovere la ricerca e la diffusione della conoscenza della civilta’ longobarda. Lo prevede una delibera approvata della Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli.
SOMME A DISPOSIZIONE – Ammontano a 150.000 euro le risorse che Regione Lombardia ha messo a disposizione per la realizzazione di ricerche e convegni, pubblicazioni, iniziative ed eventi per il triennio 2019-2021, a fronte di una spesa complessiva di pari entita’ prevista dal Piano pluriennale dell’Ateneo milanese.
PIANO ATTIVITA’ VALORIZZA ANCHE PATRIMONIO UNESCO – Il Piano, condiviso da Regione Lombardia, e’ finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio e alla promozione dei siti regionali legati ai longobardi e inclusi nella lista del patrimonio mondiale dell’umanita’ dell’Unesco.
RICORRENZA IMPORTANTE PER SVILUPPO LOMBARDIA – “All’antica tribu’ germanica dei Longobardi questa regione deve il proprio nome. Numerose sono le tracce della loro presenza sul nostro
territorio, a cominciare dalla toponomastica: e’ giusto diffondere l’amore e la passione per la civilta’ longobarda, che ha contribuito a fare grande la nostra terra. Quest’anno, poi,c’e’ una ricorrenza favorevole, quella dei 1450 anni dal loro arrivo in Italia. Si tratta – commenta l’assessore Galli – di una ricorrenza decisiva per lo sviluppo della societa’ e della storia lombarda e dell’intero Paese. Puntiamo molto su questo progetto e sulle iniziative di carattere scientifico e divulgativo, organizzate congiuntamente con l’Universita’ cattolica di Milano. Le vestigia concretamente visibili sul nostro territorio rappresentano una chiave d’accesso privilegiata ai segreti del passato, al loro approfondimento e alla loro condivisione anche con le nuove generazioni”.