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Dall'archivio:

Acapulco, prima spiaggia a sinistra. 40 anni di un cult (di Stefano Olivari, Indiscreto)

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Impossibile rinunciare all’ennesima visione di Acapulco, prima spiaggia… a sinistra è obbligatoria, anche per il memorabile finale a casa di Gegia, con la convocazione dell’amica sarda, il giorno di Ferragosto. Noi abbiamo ripescato questo film del grande Sergio Martino su Amazon Prime Video qualche notte fa, ma lo si trova un po’ dappertutto. Abbiamo anche il dvd, al di là del fatto che non vediamo un dvd da almeno dieci anni e che il supporto sembri più superato del VHS o del Betamax…

Come per tanti altri film comici degli anni Ottanta, questo è stato girato nel 1982 per uscire l’anno dopo, che conosciamo a memoria non c’è nostalgia né rivalutazione snob. Ma puro divertimento sì, calandoci nello spirito del tempo grazie a Gigi e Andrea ispiratissimi e diretti da un regista che passava per mestierante, anche perché lo era, ma che da loro ha sempre tirato fuori il massimo: L’allenatore nel pallone, Mezzo destro mezzo sinistro, Doppio misto…

Disoccupati bolognesi con il mito della vacanza esotica e della straniera che te la dà, Gigi e Andrea fatti due conti sono costretti a ripiegare sulla pensione Celso di Cesenatico, gestita dalla zia di Gigi, e molto simile a tante soluzioni low cost che tutti abbiamo subìto. Come per tanti film dell’epoca, chi è giovane si stupirà per il linguaggio greve (l’estetista Gegia viene definita “Terrona puzzolente”) e per l’assoluta mancanza di trama: una successione di gag, alcune pessime ed altre leggendarie, che rendono Acapulco carne da YouTube come pochi altri film.

Come al solito non raccontiamo un’opera celeberrima, limitandoci ad elencare i nostri momenti di culto. Le presenze di una Serena Grandi non ancora emersa, maschera nel cinema porno dove la madre di Andrea fa la cassiera, e di Simona Marchini (forse all’epoca ancora sposata con Ciccio Cordova, non ce lo ricordiamo) turista alla ricerca di romanticismo. La corsetta balzellando sulla spiaggia con gli slip imbottiti, un po’ alla Margheritoni. I continui acquisti di fiammiferi Minerva per conquistare la tabaccaia Mirella Banti.

Quando Andrea rimane intrappolato nella sedia e viene picchiato da Diomede, marito della milf veneta che sta tampinando (stupendo il figlio), e al suo arrivo pronuncia il leggendario “Dio… mede!”. Il modo in cui tentano di risparmiare (“Mangio alla francese, il primo lasciamolo ai maiali“) al ristorantaccio, I 12 apostoli, in cui Jimmy il Fenomeno è il cameriere, dove portano due ragazze che li credono ricchi (una è Anna Kanakis). Si rivede tutto volentieri e senza doppi livelli di lettura felliniani, dai vitelloni alla tabaccaia. Siamo ovviamente lontani dalla Serie A in cui giocavano i Vanzina, ma noi abbiamo apprezzato sia Baggio sia Maiellaro.

di Stefano Olivari (www.indiscreto.info)

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