Abbiategrasso: tra richieste di dimissioni, giustizialismo, il (fu) caso Fossati e il silenzio di Sfondrini- di F.P.

Nel Consiglio comunale di mercoledì 13 non sarà discussa la mozione di parte della minoranza che chiedeva le dimissioni di Cesare Nai a seguito dell'inchiesta Hydra: perché è una buona notizia

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Siamo ancora lì, inchiodati e tristi, dopo oltre 40 anni. Non è bastato lo scandalo del caso di Enzo Tortora. Non sono bastati gli anni solo apparentemente luminosi di Tangentopoli e le migliaia di vite rovinate (quelle degli assolti). Non sono bastati i casi di Alfreco Celeste a Sedriano, di Mario Mantovani da Arconate, di Pietro Tatarella e Fabio Altitonante. Il giustizialismo, imperterrito, macina e tritura persone e coscienze. L’ultimo caso di specie arriva ad Abbiategrasso.

Dove abbiamo già cercato di spiegare, appena esplode l’inchiesta Hydra sul crimine organizzato a Milano ed area metropolitana, perché fosse assurdo anche solo pensare a dimissioni del sindaco pro tempore di Abbiategrasso, Cesare Nai. Ma evidentemente certa foga giustizialista permane, nonostante tutto e tutti. Nel caso di specie ci riferiamo alla mozione (che NON sarà discussa, in quanto non iscritta all’ordine del giorno della seduta di Consiglio comunale del 13 dicembre) che il Presidente del CC, Francesco Bottene, ha rigettato, giudicandola improcedibile. Trattasi della mozione di indirizzo avente in oggetto “Richiesta di dimissioni al Sindaco Nai”, mozione presentata dai consiglieri del PD Lacanu, Lovotti e Da Col e dal consigliere di “Ricominciamo Insieme” Maiorana.

Prima di entrare nel merito ci permettiamo di suggerire (ai lettori ed ovviamente ai consiglieri di cui sopra) la riflessione estratta da un coraggioso corsivo del quotidiano Il Dubbio. “È di gran lunga la forma peggiore di giustizialismo, quella gridata dai “puri” che puntano l’indice contro gli “impuri”; quella dei ricchi che ritengono che i poveri nascano criminali e quella dei poveri che si convincono che solo i ricchi possano delinquere; quella di chi scambia il reato con il peccato, il diritto con la morale, di chi confonde la giustizia penale con la giustizia sociale, il giusto processo con la vendetta pubblica organizzata. Si tratta della più arrogante e della più cieca delle convinzioni: riposa sulla supposta ed autoattribuita superiorità morale di chi considera e definisce ad alta voce il diritto penale “il diritto dei delinquenti”, a volersene distanziare, a sottolineare il divario che esisterebbe tra chi parla e chi ne viene travolto, di chi è convinto che servano leggi più dure, pene più aspre e maggiore severità, convinto che questa violenza lo proteggerà e che da essa non verrà mai colpito. È questo il giustizialismo di chi non si guarda allo specchio, negando la sua umanità, o di chi ci si guarda troppo, dimenticandosi della sua fallibilità. È, in definitiva, l’opposto esatto del garantismo, che è certezza del dubbio, esercizio del limite e fiducia nell’uomo”.

IL CASO FOSSATI
Entrando invece nel merito, tra le tante cose delle quali NON ci stupiamo più, ci sorprende (forse siamo rimasti i soli) pensare a cos’avrebbero fatto, mutatis mutandis, i quattro consiglieri a cavallo dei primi anni 2000, quando il già vicesindaco Alberto Fossati (eletto sindaco nel 2002 al primo turno contro Franco Barbazzi del centrodestra) venne indagato pur non essendo mai allora stato rinviato a giudizio, tanto che in udienza preliminare il Gup aveva accertato e stabilito che il fatto non sussisteva (avevamo erroneamente riportato in precedenza la notizia del rinvio a giudizio di Alberto Fossati, che NON rispondeva al vero: ce ne scusiamo anzitutto con l’interessao ed ovviamente con tutti i lettori). Dacché sappiamo da sempre che Alberto Fossati è persona perbene ed onesta, non ci stupì affatto quell’esito. Ma siccome Giovanni Maiorana, in occasione del dibattito consigliare sul caso Hydra, disse (e giustamente) che la Procura di Milano aveva formalizzato accuse e dipinto scenari di malcostume, si dimenticò tuttavia (e assai colpevolmente) che nell’equilibrio del potere giurisdizionale c’è sì una Procura accusatrice, tuttavia esistono pure (e grazie al Cielo) giudici terzi sia a livello preliminare che di giudizio, cui sono demandate decisioni e sentenze. Se la Procura accusa può accadere (come nel caso dell’inchiesta che ha lambito Abbiategrasso) che un Gip smonti il castello accusatorio. Per fortuna siamo in Italia, non in Cina o Corea del Nord.

Ma se i consiglieri Dem e Maiorana invocano dimissioni per un sindaco NEPPURE indagato, cos’avrebbero chiesto a carico di un sindaco che arribò fino ad un’udienza preliminare? E siccome l’Alberto Fossati da loro sostenuto alle comunali del 2022 è lo stesso che fu indagato e assolto nel 2002, magari prima di presentare certe mozioni i Fab Four della mozione (li chiamiamo così, simpaticamente…) avrebbero anche potuto chiedere lumi al loro candidato sindaco. Che da avvocato e docente universitario li avrebbe certamente illuminati, e rischiarati, su principi quali la presunzione d’innocenza, gli articoli della Costituzione sul rapporto tra giustizia e cittadino, le guarentigie che ogni persona, indagato o imputato deve vedersi rinonosciute.

E concludiamo con una simpatica annotazione sfociante in interrogativo: ma come mai in calce a quella mozione (che pure non verrà discussa) NON compare la firma di Alberto Fossati? E perché non risultano esserci né quelle di un altro ex sindaco (Luigi Tarantola) e soprattutto del leader abbiatense di Italia Viva, e consigliere comunale, Andrea Sfondrini? In questo terzo e ultimo caso una risposta, per i consiglieri Lacanu, Lovotti, Da Col e Maiorana, c’è: è contenuta nell’incredibile libro inchiesta che Matteo Renzi ha pubblicato lo scorso anno, Il Mostro. Una summma della incredibile vicenda giudiziaria che ha toccato la famiglia Renzi. Com’è finita lo sapete tutti: la Procura, come detto da qualcuno, ha indagato e accusato (per anni e con sforzo economico ingente). Poi però si è arrivati in aula, davanti a un Giudice, e sono stati tutti assolti. Meditate, giustizialisti di casa nostra. Meditate.

Ps e se possibile, leggete il libro di Renzi. E’ istruttivo..

Fabrizio Provera

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