ABBIATEGRASSO – E’ morto pochi giorni fa Sergio Caivano, abbiatense di 44 anni. Proprio in concomitanza con gli arresti che hanno portato in carcere una banda di Abbiategrasso sgominata dalla Polizia Postale. Banda di cui lui stesso faceva parte. Morte per cause naturali. Accelerata da una vita di stenti che lo avevano portato ad abusare di alcol. Negli ultimi tempi viveva addirittura da clochard. Pochi mesi fa cadde da una scala riportando traumi su varie parti del corpo, ma si tende ad escludere che quell’incidente possa essere collegato al decesso dell’altro giorno.
Caivano era un po’ l’anello debole della banda accusata di frode informatica, matrimoni fittizi, appropriazione indebita e furto di assegni. Lui era quello che aveva acceso, nei primi mesi dello scorso anno, 4 conti correnti, nella zona. Conti sui quali transitavano le somme girate da uno studio di commercialisti a Milano, presso il quale era riuscita a farsi assumere C. C. di 36 anni. Somme ingenti che, stando alle indagini, hanno superato i 200mila euro. Lei è finita in carcere, insieme a L. E., considerato l’organizzatore. Per Caivano il Gip aveva stabilito la misura dell’obbligo di dimora. “Una vicenda contorta – ha commentato l’avvocato Roberto Grittini che li difende – al momento stiamo valutando ogni singola posizione e decideremo come agire”.