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Abbiategrasso, l’accorato appello di due genitori: ‘Riportate i nostri figli a scuola’

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

 

Buongiorno.

Con la presente lettera la nostra famiglia intende esprimere il profondo dolore, il senso di rabbia e di impotenza per questo ennesimo rinvio dell’apertura delle scuole, inizialmente previsto in data 07/01/2021, poi spostato quasi all’ultimo giorno al 11/01/2021 e poi ancora posticipato dalla Regione Lombardia al 25/01/2021.

Siamo genitori di 2 ragazze che frequentano le classi 1a e 2a del liceo scientifico Bachelet. Le nostre ragazze ormai si avviano a completare quasi un anno solare di Didattica a Distanza, praticamente quasi 2 anni scolastici pesantemente condizionati … se non vogliamo dire persi…

Vediamo le nostre figlie impegnarsi nello studio più che possono, anche con discreti risultati, rinunciare ad uscire con gli amici per non rischiare occasioni di possibile contagio, rinunciare all’attività sportiva agonistica nella speranza che questi sacrifici permettano almeno di riprendere la scuola in presenza.

Contemporaneamente però, a causa di questi continui rinvii nella ripresa scolastica in presenza, vediamo anche sgretolarsi la loro fiducia nella nostra società di adulti, nella nostra capacità di tenere sotto controllo o almeno limitare i problemi che la vita ci pone sempre davanti.

Loro ci guardano, ci sentono discutere, ascoltano gli argomenti in televisione e nei talk show serali e ci chiedono come mai la scuola sia così poco considerata e non sia al centro del dibattito pubblico, al pari dei vaccini e delle statistiche del contagio. E noi ci vergogniamo, perché non sappiamo dargli una risposta convincente…

Continuiamo a non capire la motivazione per cui solamente la scuola sia sospesa, mentre molte altre attività anche non essenziali siano state fatte ripartire anche parzialmente.

Sembra banale dirlo, ma la scuola rappresenta l’unico vero investimento che non deve essere in alcun modo trascurato. Quasi tutti gli altri paesi europei hanno tenuto le scuole aperte in presenza, magari con qualche interruzione ma di sicuro nessuno ha chiuso le scuole per così tanti giorni come l’Italia.

Vi chiediamo quindi di portare questa importantissima questione al centro del dibattito politico e sociale, e tenerlo vivo finché i politici di ogni livello, di opposizione e maggioranza non trovino soluzioni concrete che permettano di tornare a scuola. 

Ora. Non c’è tempo da perdere.

Aiutateci a sottolineare l’importanza della questione, tramite i social, inoltrando questa lettera o meglio scrivendone una migliore voi stessi. Poi inviandola a redazioni di giornali, a politici locali e nazionali, ai presidi e agli insegnanti dei vostri figli, diffondetela in qualunque modo pensiate possa essere utile.

Grazie.

Lara Beretta e Alessandro Cattaneo

Gentili signori, anzitutto grazie per la vostra accorata e appassionata lettera. Al termine della quale anche noi, che sosteniamo spesso le politiche e le ragioni stesse della coalizione politica che guida Regione Lombardia da 25 anni, possiamo soltanto aggiungere poche e perentorie parole. Avete ragione, da vendere. L’arrendevolezza della politica tutta sul tema della scuola, la grave compromissione di ormai due annualità scolastiche (due anni, sui cinque di un ciclo di studi liceale o superiore, sono una enormità) è il lato oscuro di questa maledetta pandemia. Assieme alla morte progressiva della socialità e delle relazioni, chiudere i Licei e le scuole superiori è un enorme vulnus alla nostra società e alla famiglia, cellula primaria del nostro vivere. E tutto questo avviene nell’impotenza e nella incapacità di risolvere un problema che temiamo farà altrettanto male rispetto al Covid. Andrebbe compiuto ogni sforzo, e intendiamo letteralmente (TUTTI GLI SFORZI), per consentire la ripresa, anche parziale, delle lezioni in presenza. Non lo stiamo facendo. Neppure in Lombardia. Stiamo perdendo, irrimediabilmente, tutti.

Fabrizio Provera

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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