Si sa, partecipare è importante, ma vincere è una gran bella soddisfazione, soprattutto se il tuo testo viene scelto fra altri cento, proposti da giovani autori di tutta Italia. E’ Ivil, al secolo Stefano Colombo, il primo classificato della seconda edizione del premio promosso da Teatro dei Navigli, intitolato a Domingo Grollino.
“Per i giovani non è facile portare in scena i propri scritti, né trovare premi dedicati”, ha affermato Ivil, classificatosi secondo lo scorso anno, ringraziando e sottolineando che lui è uno che non demorde. Lavora spesso con persone con disabilità, “per me era importante – ha affermato – raccontare la storia di un bambino che si sente mancante di un pezzo”. ‘Ho baciato il naso a uno stegosauro’, tra comicità e serietà, parla di inclusione, sensibilizza al rispetto della natura e alla scoperta di sé, come sottolineato da Riccardo Magni, membro della giuria, nel motivare la scelta fatta. Secondo posto per Romeo Pizzol, autore di ‘Agosto a Canterville’, titolo nato da un gioco di parole tra Italiano e Inglese. “Il testo si configura – sempre Magni – come una rielaborazione teatrale della celebre opera di Oscar Wilde, facendo rivivere sulla scena con forza e divertimento valori universali quali il rispetto e la cura verso l’altro”.
Di alcune pagine dei testi premiati ha dato lettura Luca Cairati, direttore del Centro di produzione, formazione e organizzazione teatrale cittadino. A lui anche il compito di ringraziare sponsors, pubblico in sala, e di esprimere compiacimento per il riscontro ottenuto dall’iniziativa culturale. “Questo premio alla drammaturgia contemporanea è fondamentale, importante. Dobbiamo sostenere i giovani autori, trovare spazi dove possano mettere in scena i loro spettacoli. In altri Paesi europei come la Francia, la Germania, l’Inghilterra c’è un sostegno attivo nei loro confronti e se ne vede il risultato: un grande rinnovamento è in atto. In Italia possiamo e dobbiamo fare di più”.
La serata di venerdì 15 novembre ha visto la rappresentazione di “Domingo”, opera teatrale liberamente tratta dal libro “Il triplice fischio” di Alberto De Priori per la drammaturgia di Cairati, la regia di Lorenzo Cordara e l’interpretazione di un bravissimo Matteo Pisu. Una serata di grande intensità, di profonda umanità e poesia. Una lezione di vita, della giovane vita segnata e consumata da una rara malattia degenerativa, un ‘despota’ che non lascia scampo. Una storia, quella di Domingo Grollino, la cui conoscenza è bene divulgare, proporre e riproporre a tutti, ai giovani soprattutto.