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Abbiategrasso, intervista esclusiva a Cesare Nai: ‘Vi racconto le mie prime settimane da Sindaco’

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ABBIATEGRASSO –  Cesare Nai,  classe 1962, dallo scorso 25 giugno è il nuovo Sindaco di Abbiategrasso. Sostenuto da una vasta coalizione di centrodestra ha sconfitto al ballottaggio per un centinaio di voti Domenico Finiguerra, già sindaco di Cassinetta e sostenuto da due liste civiche (‘Cambiamo Abbiategrasso’ e ‘Abbiategrasso Bene Comune’).

Laureato in  in Lettere e appassionato di storia e geopolitica, è stato presidente di Fondazione Per Leggere dal 2010 al 2017.  Nai è padre di due figlie che oggi vivono in Spagna.

E’ stato consigliere comunale di maggioranza nell’Amministrazione di Roberto Albetti dal 2007 al 2012. In passato ha venduto automobili nella concessionaria di famiglia, ha gestito impianti di distribuzione carburanti e ha intrapreso qualche iniziativa immobiliare.

Come si aspettava l’impegno da Sindaco?

Beh, devo dire esattamente così com’è. Avendo già fatto il Consigliere comunale e avendo ricoperto incarichi in Commissioni all’interno della vecchia Giunta Albetti, sapevo benissimo che amministrare una città come Abbiategrasso, richiede grossa disponibilità di tempo e soprattutto molta passione.  Sapevo che mi sarei dovuto confrontare con una sfida probante ma al tempo stesso stimolante, ed è quanto mi sono trovato di fronte fin dal primo giorno. A livello di tempo, comunque, già la guida di Fondazione Per Leggere è stata un test probante, perciò debbo dire di non aver sentito troppo la differenza.

Come sono queste prime giornate, le prime preoccupazioni e scadenze?

Lo definirei un periodo di studio intenso e a tappe forzate della macchina comunale. E’ necessario, assolutamente. Sto conoscendo tutto il nostro personale e devo dire che ho trovato subito un buon ambiente. Anche il mese di agosto per larga parte, sarà dedicato a leggere le carte, a studiare, perché il Comune non va mai in ferie. Credo molto nella valorizzazione del capitale umano e, quindi, il rapporto con tutto il personale comunale è essenziale, così come con la mia Giunta.

Quanto può incidere l’assetto della macchina comunale rispetto agli obiettivi che vi siete prefissati?

Moltissimo, non è un caso che nella squadra di governo della città, ho pensato ad un Assessore come Mauro Dodi, la cui delega è proprio l’attuazione del programma. Lavorare sulla governance, renderla più snella ed efficace rispetto alle decisioni da assumere, oggi come oggi, in tempi di tagli agli enti locali, può davvero rivelarsi una scelta azzeccata. E poi mettere anche le persone nelle condizioni di migliorare al meglio. Abbiamo affrontato fin da subito il tema dell’assetto organizzativo perché crediamo molto in questo.

Quali sono i temi sui quali crede che la sua Giunta potrà incidere velocemente?

Senza dubbio ci sono problematiche che, pur in carenza di fondi, possono essere risolte senza grosse perdite di tempo. Mi riferisco alla revisione della ZTL (zona a traffico limitato) che sarà tolta a breve per quanto riguarda il periodo notturno. Penso anche agli operatori che dovremo sentire al più presto, così che nel giro di pochi mesi, si possa partire col discorso della piscina comunale. Una città come la nostra non può permettersi di stare senza una struttura del genere. Infine, più banalmente, ma non troppo, la cura del quotidiano. Ci sono una serie di opere di manutenzione ordinarie, che possono essere messe in atto senza grosso dispendio ma solo con un po’ più di cura per il bene comune.

Cosa ci può dire dei grandi temi, partiamo dall’Ospedale e dal Pronto Soccorso

Su questo partiti subito di petto. Nel giro di pochi giorni ho già avuto due incontri in Regione insieme agli altri sindaci dell’Abbiatense. Nel secondo in Commissione Sanità siamo stati ascoltati e abbiamo potuto dire la nostra. A settembre, con ogni probabilità, ci sarà un terzo passaggio ed un sopralluogo. Rispetto al tema della riapertura notturna del nostro Pronto Soccorso non mi sbilancio, tuttavia, sono fiducioso rispetto alle prospettive del nostro nosocomio. La principale preoccupazione, infatti, resta quella di salvaguardare le potenzialità del nostro ospedale che deve mantenere la sua centralità.

Altro tema caldo, quello dei trasporti…

Anche qui abbiamo affrontato subito la questione di petto. Purtroppo, come capita spesso è stato un giugno molto caldo. Molti disservizi per i pendolari sulla Mortara Milano. E’ una situazione obiettivamente non più sostenibile. Il raddoppio di cui si parla da anni, è un tema non più rinviabile. Abbiamo avuto un incontro con Trenord e successivamente, ne avremo uno anche con RFI. La questione deve essere trattata, gioco forza, con entrambi gli interlocutori perché è un problema sia di linee che di materiale rotante.

Chiudiamo il cerchio con la Malpensa Vigevano…

Oggi noi sindaci abbiamo deciso di mobilitarci in vista dell’incontro che avremo domani a Roma presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici. Personalmente, ritengo che su questa partita abbiamo perso fin troppo tempo. Questa è un’opera strategica, non possiamo e non dobbiamo avere altri tentennamenti.  Senza la strada non ci può essere sviluppo per l’Abbiatense.

In questi giorni si è fatto un gran parlare della sua presunta ineleggibilità, ci può spiegare come stanno esattamente le cose?

E’ una questione che non si pone. Ho fatto per sette anni il presidente di Fondazione Per Leggere, quindi, sono bene che il Comune di Abbiategrasso è soggetto che non ha potere né di controllo né di indirizzo rispetto alla governance di Fondazione Per Leggere. Quindi, sono assolutamente tranquillo in proposito.

Qual è il suo obiettivo principale per questi cinque anni?

La risposta è fin troppo scontata, ma è fondamentale: dobbiamo riportare Abbiategrasso dove si merita. In questi anni c’è stato uno scadimento, abbiamo perso il ruolo guida che un centro come il nostro deve avere, per non parlare dei continui servizi che via a via sono andati perduti.

Qual è a suo avviso il suo tratto ‘vincente’ come amministratore?

Indubbiamente il fatto di lavorare in una realtà come Fondazione Per Leggere che mette assieme 55 Comuni, mi ha facilitato. E’ necessario essere trasversali nel senso nobile del termine. Agire secondo buon senso e alla fine prendere le decisioni che vanno nell’interesse del territorio. Alla fine è quello che deve fare un sindaco: essere il Sindaco di tutti.

 

 

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