Abbiategrasso, i professionisti del sospetto ci riprovano: ‘legami tra Comune e mafia’. Ma ovviamente nessun indagato e nessun reato

Abbiategrasso e mafia: ci provano ancora. Quando si parla di mafia vengono in mente sempre scenari e complotti. È una barbara pratica di gogna mediatica al quale da decenni ci hanno abituato. L'ultimo caso in ordine di tempo esplode proprio oggi.

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Ci riprovano, ancora una volta. I professionisti del circo mediatico giudiziario, quelli del taglia e cuci (le intercettazioni), i giornali e i giornalisti che da anni si dedicano al rapporto tra politica e malaffare. In certi casi, come abbiamo SEMPRE sostenuto, esondando. Perché oggi, ancora una volta, accade che dei politici- di Abbiategrasso, in questo caso- vengano MASCARIATI. “Mascariare” in siciliano significa tingere con il carbone. Basta un tocco e resta un segno. Quello del sospetto, ovviamente. Quando si parla di mafia vengono in mente sempre scenari e complotti. È una barbara pratica di gogna mediatica al quale da decenni ci hanno abituato. Non ci sarebbe niente di nuovo, se non che stavolta si è usato (e si è osato) mettere nel calderone tutto e tutti.

Ma vediamo nel dettaglio cosa scrivono le agenzie di stampa. “Ad Abbiategrasso Paolo Errante Parrino sarebbe stato il “punto di riferimento” per “dirimere problematiche locali” (per esempio nell’assegnazione di una casa popolare) e avrebbe avuto “perduranti e confidenziali rapporti con esponenti della politica locale” fra i quali il sindaco Francesco Cesare Nai. Infine avrebbe partecipato ad alcuni dei summit con esponenti trasversali delle diverse organizzazioni mafiose che costituiscono l’ossatura dell’inchiesta di Dda e carabinieri di Milano e Varese sull’esistenza di un consorzio di mafie in Lombardia. Per il gip Tommaso Perna che, per il 76enne Parrino come per altre 142 persone ha respinto la richiesta di misura cautelare opponendosi alle tesi delle pm, “non è in alcun modo possibile affermare che” Parrino “abbia proseguito, anche dopo la prima condanna del 1997, il suo rapporto di affiliazione al Mandamento di Castelvetrano, né tantomeno all’associazione lombarda ipotizzata”. In particolare il Gip si sofferma sull’assenza di contestazioni da parte dei pm dei cosiddetti “reati fine” ma solo dell’appartenenza all’associazione mafiosa che “dovrebbe ricavarsi unicamente dalla presenza di alcuni indici rilevatori interni al sodalizio stesso”.

Per il giudice, la Procura su Parrino, come in realtà su decine di altri indagati, ha portato solo “elementi” di tipo “suggestivo” per provare che il 76enne “abbia continuato a far parte del sodalizio” mafioso anche dopo la fine degli anni ’90. Manca, tra le altre cose, la prova “del contenuto degli incontri” tra Parrino e “Bellomo Girolamo”. Secondo l’accusa, Parrino sarebbe stato “intermediario per conto della famiglia trapanese dei Pace nella controversia con Amico Gioacchino”. E, nel novembre 2021, a Castelvetrano avrebbe incontrato anche le sorelle, la nipote e la madre dell’allora superlatitante Messina Denaro. E ancora, sempre secondo la Dda, avrebbe intrattenuto “perduranti e confidenziali rapporti” con il sindaco di Abbiategrasso (Milano) Cesare Nai (non è indagato), che chiamava, scrive la Procura, “Cesarino”, e con altri esponenti del Consiglio comunale. Ma non c’è alcuna prova, secondo il gip, che Parrino abbia messo in pratica la “metodologia mafiosa” nei fatti elencati, definiti dallo stesso giudice anche come “scarsamente rilevanti”, e che addirittura lo avrebbe fatto come presunto appartenente della confederazione delle tre mafie.

Quindi: nell’ambito della maxi indagine di oggi della quale vi abbiamom già parlato, Parrino NON viene arrestato. Nai non ha commesso alcun reato e non è indagato. Flavio Lovati e Franco Chillico di FDI pure. Però Corriere della Sera e Fatto Quotidiano scrivono lunghe articolesse. Tutto normale, tutto regolare. Tutti mascariati. Come al solito. Reati? Nessuno (ad Abbiategrasso). Per chi ha una voglia smodata di mafia, casomai, consigliamo Il Padrino di Francis Ford Coppola con l’immenso Marlon Brando, alias Vito Corleone.

F.P.

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