ABBIATEGRASSO – Alle 9.45 è cominciato l’incontro del Movimento per i diritti del Cittadino Malato con l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera.
Marco Bessi, presidente del Movimento, ha chiesto perché abbiamo chiuso il Pronto Soccorso di notte e perché non riusciamo a riaprilo.
Presenti all’incontro i consiglieri regionali Riccardo De Corato e Maria Teresa Baldini, i sindaci Cesare Nai, Marco Marelli e Gianni Pioltini ed altri amministratori.
“La discussione sul PS è stata molto accesa”, ha esordito il sindaco Nai, “anche perché il 4 marzo si vota e ovviamente gli animi si scaldano. Oggi l’assessore Gallera è in mezzo a noi, pertanto potrà entrare direttamente nel merito del problema”.
E’ quindi toccato a Giulio Gallera, l’ospite principale, che anziché difendersi è decisamente passato all’attacco.
“Ho ritenuto importante essere qui,stamani. Di questo argomento abbiamo parlato parecchio; e penso che in questa campagna elettorale la politica non stia dando una buona immagine di sé. E anche il fatto che amministratori locali si siano espressi per comportamenti contrari alle leggi, mi fa pensare a come ogni tanto la diatriba politica superi certi limiti. Anche per dare un messaggio chiaro ai cittadini. Sono qui per difendere il comportamento della giunta regionale, anche prima che io fossi assessore. Il 2 aprile 2015 viene approvato il Decreto 70, una legge dello Stato con cui si invitano le Regioni ad adottare comportamenti in ordine alle strutture sanitarie. Una legge c’è e va rispettata. I Pronti Soccorso sono pertanto definiti, nella loro struttura, da queste leggi. I parametri parlano di bacini da 80mila persone e del numero delle prestazioni erogate dai Ps, 20mila. Il Pronto Soccorso di Abbiategrasso aveva circa 14mila accessi prima della legge 70. E i distretti di Corsico e Trezzano non sono afferenti da anni, ad Abbiategrasso. La sera per raggiungere Vigevano, Magenta o il San Paolo non ci vuole 1 ora. Se volete troviamoci insieme stasera alle 23, poi valutiamo tempi e distanze. Motta Visconti dista 20 km dall’Humanitas e 21 dal San Paolo. E questi sono dati oggettivi,a fronte dei quali Regione Lombardia si è comportata di conseguenza. Noi abbiamo dovuto agire così, e non possiamo NON applicare la legge. Siamo persone serie chiamate ad amministrare. Quale è l’unico modo per cui il Ps può riaprire? Una modifica della legge o la deroga alla norma, nel caso specifico di Abbiategrasso. Ma la decisione e la deroga NON può assumerla Regione Lombardia, che non ha nessuna antipatia per Abbiategrasso. Le scelte sono state fatte dal Governo e dal ministro Lorenzin. Nessuno vuole o può violare le leggi”.