RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO DA ABBIATEGRASSO – “+Europa con Emma Bonino in Consiglio Regionale Lombardia si batte per far sì che la Regione impieghi le sue risorse, 85% del bilancio lombardo va per la sanità, a servizio del cittadino e in special modo delle esigenze dei pazienti lombardi. Le giunte regionali lombarde, sempre dello stesso colore politico da quasi 30 anni, dovrebbero ben sapere che siamo uno dei paesi al mondo con il più alto numero di medici per cittadino, 4 su mille! Nonostante questo in tutta la regione molti concorsi per medici vanno deserti: non si riescono non trovare medici per i nostri ospedali. Una situazione assurda e paradossale che però ci porta ad una conclusione: accorpare è necessario per garantire la sicurezza di cura; abbiamo quasi più ospedali che campanili.
Son cose risapute e dette da anni, anche in Lombardia, ma proprio per questo troviamo a dir poco sconvolgente che fino a meno di cinque anni fa le giunte Formigoni e Maroni abbiano deciso di investire decine di milioni di euro sull’Ospedale Costantino Cantù di Abbiategrasso senza prima fare un’appurata analisi delle realtà ospedaliere già presenti nel Sud Ovest milanese e sulle condizioni del trasporto del territorio per poter raggiungere le strutture stesse. Un anno dopo l’inaugurazione dell’ultimo reparto si è deciso con il chiudere il Pronto Soccorso e via via di depotenziare le varie specializzazioni. Ad oggi possiamo ben dire di avere costruito ad Abbiategrasso non una cattedrale nel deserto, ma una cattedrale circondata da cattedrali. Troppe. Si sono create false aspettative nei cittadini del territorio di cui ben capiamo la rabbia e la sfiducia verso le istituzioni regionali da cui si sentono, a ragione, presi in giro. Perché si sia data priorità all’ospedale di Cuggiono e non ad Abbiategrasso, perché si sia investito sia su Busto che su Legnano, non saprei; ma sconsiglio a questo punto battaglie campanilistiche.
Come +Europa Lombardia chiederemo sicuramente conto alla Regione dello sperpero di milioni di euro dei contribuenti per costruire una cattedrale deserta di medici; quali analisi siano state fatte prima di investire nell’ospedale Cantù, sapendo che non vi era un bacino di utenza quantitativo adatto. Non sono stato l’ennesimo consigliere regionale giunto in ospedale che ha promesso impegno per la riapertura notturna del PS. Mi rendo però disponibile, da medico ospedaliero e da consigliere regionale, ad iniziare un percorso serio con la cittadinanza e le associazioni del territorio, prima tra tutte il Movimento Del Cittadino Malato, per capire quali misure compensative pretendere da chi vi ha preso in giro a fini elettorali: resterò in ascolto di tutte le proposte migliorative; io penso soprattutto ad un più efficiente coordinamento di trasporto con la rete dei Pronto Soccorso della zona nelle ore notturne in modo da garantire un trasporto di andata e ritorno per chi non abbia mezzi o sia solo ed una verifica che i PS cui oggi vi recate di notte abbiamo un aumento del personale tale da poter gestire adeguatamente il maggior flusso di pazienti. Per le ragioni dette non crediamo possibile e neanche giusto un ripristino allo stato precedente tale e quale dell’Ospedale Cantù. E ci batteremo in regione per una pianificazione di lungo periodo della sanità ospedaliera lombarda, maggiore accorpamento di strutture per garantire un percorso di cura più sicuro perché più interventi di prostata fa un reparto, maggiore sarà la sua competenza. Chiudiamo chi fa troppo pochi interventi di prostata, rafforziamo chi già ne fa in numero tale da essere bravo e facilitiamo gli spostamenti. Cari cittadini di Abbiategrasso, fareste 30 minuti di strada in più se sapeste di essere curati al meglio?” .