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Abbiategrasso/elezioni: Tarantola, candidato senza patria (politica), per noi è ‘zero tituli’

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Articolessa seguente alla discesa in campo dell’ex sindaco di Albairate. Che per noi non vale neppure un seggio in Consiglio. A meno di alleanze al secondo turno

ABBIATEGRASSO – Posizionamento vo cercando, assieme a una patria e una casa (politiche, s’intende).

Il giorno dopo la discesa in campo di Luigi Alberto Tarantola ad Abbiategrasso, tocca riflettere- giustamente- sul suo potenziale. Sul quale nutriamo seri dubbi, assumendoci ovviamente il rischio di venire spernacchiati nel caso di errata valutazione.

Tarantola ha svolto per 10 anni il mandato di sindaco ad Albairate, ereditando la pesante e ingombrante leadership di un sindaco burbero ma generoso come Angelo Masperi (e prima ancora di Arnaldo Gramegna, monarca scudocrociato per decenni nel feudo albairatese).

E deve averlo svolto bene, dal momento che fu rieletto con grande consenso. Ma la sua esperienza politica si ferma lì, nel senso che si è sempre limitata a una dimensione ultra locale. E per un uomo che si avvia alle 52 primavere, riteniamo che Albairate sia un po’ troppo poco, per aspirare a posti al sole in quel di Bià. Anche perché non abbiamo mai capito, vuoi per limiti nostri o renitenza dell’interessato, a quale partito Tarantola sia vicino, o a quale area. Tarantola ha proseguito la stagione d’oro del governo albairatese sotto l’egida della Democrazia Cristiana. Bene, ma poi (essendosi l’esperienza della Dc chiusa nel 1993)? Dove si colloca, Tarantola? Al centro, a destra, a sinistra? Non è dato sapere. Può anche NON essere un problema, ci mancherebbe, ma in termini di comunicazione politica ed alchimie elettorali ci sfugge quale sia il suo posizionamento. Se infatti Domenico Finiguerra colse un grande exploit nel 2012 facendosi portabandiera delle istanze ambientaliste radicali, e raggruppando parti importanti di sinistra radicale e incassando all’epoca il sostegno del Folletto, dove va a parare la lista di Tarantola?

Tra i simpatizzanti ci sono eccellenti imprenditori, come Luca Gorla, si parla di innovazione e modernizzazione, di lavoro e sviluppo. Ma non basta. Senza una chiara collocazione, anche solo circoscritta in un’area, uno sforzo come quello di Tarantola ci pare destinato all’irrilevanza. Numeri alla mano, azzardiamo sicuramente una percentuale inferiore al 5%, che non consentirebbe di ottenere probabilmente neppure un seggio in Consiglio comunale. A meno che la lista opti per un apparentamento al quasi certo ballottaggio, il che riaprirebbe (sulla scorta della legge elettorale vigente nei Comuni) la partita.

Epperò, sino a quel momento, per noi quella di Tarantola e della sua lista (dal nome poco efficace, in termini puramente comunicativi, a parer nostro) è una squadra da ‘zero tituli’. Non ce ne voglia, l’imprenditore risicolo.

F.P. 

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