RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
ABBIATEGRASSO – Si è svolto finalmente, a partire da lunedì 18 maggio, il consiglio comunale di Abbiategrasso. 26 punti all’ordine del giorno suddivisi su tre serate in videoconferenza, frutto di ritardi prolungati e insistiti nella disponibilità a convocare la massima assemblea cittadina. E’ utile ricordare che prima del COVID tutto è stato paralizzato per i problemi interni alla maggioranza e i primi mesi dell’anno sono trascorsi senza convocazioni. Ora non interessa più a nessuno, ma tutto era bloccato per le convulsioni interne alla Lega di Abbiategrasso, con le note vicende legate al commissariamento della locale sezione di quel partito e alle successive dimissioni degli assessori alla sicurezza e all’ambiente. Dopo la pandemia quelle situazioni risaltano in tutta la loro risibile irrilevanza. Una città di oltre trentamila abitanti in ostaggio a piccole beghe interne di una formazione politica. Poi è arrivato il Coronavirus, e tutti ci siamo fermati. Noi abbiamo per il tempo giusto messo da parte le nostre azioni di attacco dall’opposizione e abbiamo espresso all’amministrazione la nostra disponibilità a collaborare e l’invito a valorizzare la città come comunità di persone e di associazioni meritevoli di essere coinvolte nella gestione della crisi. La vicenda Bennati ha mostrato l’approccio esattamente contrario della giunta Nai. Ora è il momento di riprendere con gradualità le consuetudini e i ruoli che spettano a ciascuno. Noi abbiamo molto da dire sulla città e sulle soluzioni per renderla più bella e più vivibile. Teniamo quindi ad esprimere le nostre posizioni e ad incalzare l’amministrazione con domande e proposte. Le tre sedute consiliari hanno purtroppo riproposto il vecchio clichè. Il presidente del consiglio comunale Tagliabue ha mostrato di avere completamente dimenticato la lezione avuta in occasione della discussione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. Ha ripreso sistematicamente con i suoi atteggiamenti da sceriffo, sprezzante del rispetto delle regole di convivenza all’interno di un’istituzione così importante. Clamorosa la sua pretesa di decidere modalità e forme delle interrogazioni consiliari, evidentemente imbarazzato e infastidito dalle domande puntuali e circostanziate che abbiamo rivolto. Si ostina a parlare in termini totalmente impropri di una distinzione tra “noi”, la sua maggioranza, e “voi”, riferendosi all’opposizione, totalmente disinteressato e forse inconsapevole della funzione di terzietà che viene richiesta al presidente del consiglio. E’ arrivato ad un certo punto addirittura a sostenere che ora comandano “loro”, e che quindi non abbiamo voce in capitolo sulle regole di convivenza civile. Insomma, una figura inadeguata e in certi casi imbarazzante che la sua maggioranza protegge per salvare sé stessa da un lacerante confronto interno che la farebbe a pezzi.
I punti affrontati in consiglio hanno mostrato tutta l’approssimazione e l’improvvisazione della giunta Nai, con la sola eccezione delle vicende che riguardano l’ambito ATS2, sulle quali il sindaco pare sempre sul pezzo, determinato a portare a termine lo scempio al quale ci siamo opposti portando in consiglio la proposta di deliberazione generata dalla raccolta di firme di oltre cinquemila cittadini. Il punto relativo al maldestro tentativo della Lega di assegnarsi la medaglia per la riapertura del mercato cittadino ha evidenziato la disattenzione dei suoi rappresentanti per le responsabilità istituzionali. Sulla consulta per l’ospedale è incomprensibile il balletto del sindaco che dopo aver preteso di controllarla nominandosi presidente, ora la vuole lasciare al suo destino ma senza le idee chiare su come farsi sostituire. E’ inoltre sotto gli occhi di tutti la particolare lentezza di Abbiategrasso nell’organizzazione delle misure di contrasto alla crisi COVID. Amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra sono molto più avanti nell’offrire risposte ai propri cittadini. Sui trasporti locali si attende ancora di sentire la voce del nostro sindaco per protestare contro le condizioni impossibili offerte da Trenord per i numerosi cittadini che vanno a Milano per lavorare. La sintesi delle nostre valutazioni è quindi presto fatta. Invece di comportarsi come i padroni della fabbrica, i nostri amministratori dovrebbero concentrarsi maggiormente sulla gestione della città che temporaneamente gli è stata affidata dagli elettori e che sotto il loro controllo si sta rapidamente spegnendo e impoverendo.
PARTITO DEMOCRATICO ABBIATEGRASSO E CASSINETTA DI LUGAGNANO