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+Abbiategrasso Attiva pro centrodestra: Nai, la forza tranquilla e la politica dell’allargamento inclusivo

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ABBIATEGRASSO – Comunque la si pensi (e le reazioni social in poche ore hanno dato spazio a un comprensibile sfogo del fronte progressista), l’allargamento dell’alleanza di centrodestra e del sindaco-ricandidato Cesare Nai ad Abbiategrasso Attiva è il fatto politico più eclatante di questa sonnacchiosa campagna elettorale. Punto. Il resto (qui) non ci importa e saranno gli ex grillini e la lista a spiegarlo agli elettori. A noi interessa IL MESSAGGIO e il POSIZIONAMENTO. 
Cesare Nai piazza un colpo nel segno dell’allargamento della coaliazione e dell’inclusività, soffiando al centrosinistra e a Tarantola un potenziale alleato.

L’operazione di Cesare Nai, che gli avversari hanno a nostro avviso sminuito come avversario (ma adesso ovviamento toccherà agli elettori stabilire se e come sia stato giudicato il suo quiquennio), ha un significato che rimanda al più genialo slogan coniato nella storia della comunicazione politica: quel ‘La force tranquille’ che uno dei più grandi geni novecenteschi di pubblicità e marketing, Jacque Seguelà, coniò per il presidente francese Francois Miterrand, consegnandolo alla storia della politica contemporanea. Leggiamo.

Nei giorni scorsi, in vista della campagna elettorale, il Pd ha recuperato il celebre ”La forza tranquilla” legato alla prima vittoria presidenziale di Mitterrand nel 1981. Lo hanno fatto pressoché all’unisono il presidente del consiglio nel corso della conferenza di fine anno e il segretario del Pd in un’intervista.

Vediamo allora su quali basi poggia questo revival mitterrandiano. La campagna in questione è stata raccontata da uno dei suoi protagonisti, il pubblicitario Jacques Séguéla, nel suo “Hollywood lave plus blanc” (1982). Al primo incontro, scrive, Mitterrand arrivò preparato: aveva letto del suo metodo – “umanizzare le marche” – e ne era interessato. Al termine di una fitta conversazione, il candidato salutò Séguéla con una promessa: “Continueremo a vederci, se volete. La pubblicità non è quella che credevo”.

Con il metro dell’attuale dirigenza Pd, in quel momento egli è senza dubbio un politico da rottamare. Già sconfitto in ben due presidenziali (1965 e 1974), corre per la terza volta, a sessantacinque anni e circondato dall’aura del perdente. L’agenzia di Séguéla si mette al lavoro. L’analista Jacques Pilhan trova una base di partenza credibile, fondata sul progetto politico – un cambiamento tranquillo – e sul carattere del candidato – un uomo tranquillo.

L’aggettivo resta lì, nei documenti di lavoro. Intanto si decide di mostrare Mitterrand “per quello che è”. Da subito sono eliminati gli artifici, i colpi a effetto. Prima del confronto tv il candidato riceve dal pubblicitario un unico consiglio: “Siate voi stesso, non esiste altra scuola di telegenia”. Naturalezza, normalità. Tranquillità.

Arriva il momento di produrre campagna e claim. Il classico estenuante brainstorming è interrotto dalla considerazione di un collaboratore di Séguéla. Stiamo sul semplice, dice. Avete detto che è un uomo tranquillo, facciamolo diventare uno slogan, scriviamo “Un uomo tranquillo”. Insorgono allora gli altri pubblicitari del team: eh no, Mitterrand è più che un uomo, è una forza.

Questo fu il tragitto. Per arrivare a un claim credibile, cioè, si partì dai fatti: dalla natura del progetto, dalle caratteristiche del candidato.

Rifuggendo da toni sguaiati, lasciando ai social (dove gli elettori progressisti e di centrosinistra sono la maggior parte, specie dei commentatori) lo sfogo, tenendo ben lontani gli accenni polemici, Nai e la coalizione hanno prima aperto un canale di dialogo (consolidato dall’ambasciatore di Roberto Albetti, quel Michele Pusterla che si è dimostrato il cardinale Mazzarino della coalizione), quindi vinto le reciproche differenze trovando un campo comune nel programma, in quanto fatto e in quanto resta da fare.

E se il risultato ovviamente dipenderà dal responso delle urne, il colpo a sorpresa (e le facce scure degli esponenti di sinistra o anti Nai presenti ieri alla conferenza in vicolo Cortazza) ha sortito il suo effetto. Eccome, se lo ha sortito.

Gol di Nai. Palla al centro, adesso si riprende a giocare. Cinque liste a sostegno del centrodestra, tre per Alberto Fossati (con la concorrenza a distanza tra 5 Stelle ed ex grillini) e due per Tarantola. La scalata a piazza Marconi (per gli avversari del sindaco uscente e ricandidato) si fa più difficile.

Oppure no. La certezza, al solito, è una e soltanto una: vidarem. Che colpo, per gli uomini di Roberto Albetti..

F.P.

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