“Tutti i cittadini sono invitati a partecipare all’assemblea popolare ‘UNITI per l’ospedale Cantù’ che si terrà martedì 13 febbraio 2024 alle ore 21 nella Sala consiliare del Castello Visconteo di Abbiategrasso.
Informazioni e presentazione dell’esperienza dell’ospedale di Suzzara , una realtà operativa che, grazie alla sperimentazione prevista da Regione Lombardia, risulta un’opportunità concreta per riportare servizi adeguati ai bisogni dei cittadini. La salute è il bene primario per tutti indistintamente. Serve una forte convergenza e unità di intenti per far ritornare il Cantù un vero e proprio ospedale e punto di riferimento dei 14 Comuni dell’abbiatense.
Per il Comitato promotore Marco Marelli, presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’abbiatense”.
Si torna a parlare di futuro dell’ospedale Cantù, con una nuova assemblea pubblica calendarizzata per il 13 febbraio. A convocarla, come riportiamo, il sindaco e presidente dell’assemblea dei sindaci Marco Marelli, il quale accenna all’esperienza dell’ospedale di Suzzara, in provincia di Mantova, dove di recente un’altra casa della comunità è stata inaugurata da Asst Mantova.
La nuova struttura è stata completamente rinnovata e ristrutturata grazie ai fondi del Pnrr e FOI – Fondo Opere Indifferibili. Il costo complessivo è di quasi 1milione 760mila euro.
Sono presenti i seguenti servizi: scelta e revoca, punto unico di accesso per informazioni e primo contatto, cup con sistema di prenotazione collegato al cup aziendale, medicina legale, equipe multidisciplinare per l’integrazione con i Servizi Sociali per la cronicità, continuità assistenziale, serd, consultorio familiare, polo vaccinale, servizio unificato di protesica alternativa, infermieri di famiglia e comunità (è presente anche un ambulatorio infermieristico a Pegognaga, in via Donatori del Sangue 12). Questi professionisti promuovono, attraverso un approccio multiprofessionale, un’assistenza di natura preventiva, curativa, riabilitativa e palliativa, differenziata per bisogno e per fascia d’età, con interventi che garantiscano la salute alla popolazione di uno specifico territorio.
Sarò questo il modello cui puntano i sindaci dell’Abbiatense?