ABBIATEGRASSO – Questo tempo maledetto che ci tocca vivere impedirà persino alle molte, moltissime persone che l’hanno conosciuto e apprezzato di portare l’ultimo saluto all’imprenditore abbiatense Rinaldo Scotti, morto nei giorni scorsi a 88 anni.
Classe 1932, Rinaldo Scotti ha scritto pagine importanti della storia economica e sociale di Abbiategrasso.
Dapprima con una delle più importanti aziende nate a Bià nel Ventesimo secolo, ossia la Carrozzeria Moderna di strada per Robecco, al cui posto oggi ci sono gli uffici della Faro, e che dopo il passaggio alla bresciana Omb chiuse tristemente i battenti circa 15 anni fa dopo essere diventata una delle aziende di igiene ambientali più affermate in Italia (i cassonetti per la raccolta rifiuti della città di Roma, tanto per dire una, erano made in Bià).
Chi scrive ricorderà per sempre Rinaldo Scotti, che fino a poco tempo fa (superati gli 80 anni) pranzava regolarmente al Destriero di Vittuone in compagnia di uno dei figli. Anche dopo la fine dell’avventura della ‘Moderna’, con cui aveva collaborato persino il mio nonno materno Mario Perego (il signor Scotti, io l’ho sempre chiamato così, lo ricordava sempre con grande affetto), Rinaldo Scotti, che del resto era passato attraverso la guerra (altro che virus e zona rossa), non era rimasto con le mani in mano, avviando una nuova impresa ad Albairate.
Uomo del fare, circa 20 anni fa aveva ricevuto dall’Amministrazione di Alberto Fossati (altro rimpianto della città, in senso politico s’intende) l’incarico di presidente della Fondazione Abbniatense. Uomo imponente, lo ricordo mentre leggeva su fogli ordinati i discorsi di saluto in occasione delle fiere (specie l’Agricola), di cui come abbiatense andava ovviamente molto fiero.
Abbiamo ritrovato negli archivi anche una sua vecchia intervista ai Quaderni del Ticino del senatore Ambrogio Colombo.
Rinaldo Scotti, che era rimasto vedovo tempo fa, lascia i figli Alberto e Mario e tre nipoti. In questi momenti è in corso l’ultimo saluto in forma privata e la tumulazione al cimitero abbiatense.
Ci mancherà Rinaldo Scotti, uomo appartenente ad una genia (sociale, imprenditoriale, valoriale) di cui si è del tutto perso lo stampo. E di cui presto temiamo sparirà anche il ricordo.
A buon rivederci, signor Scotti. E grazie di tutto. Lei, senza dubbio, come ebbe modo di dire Indro Montanelli ‘era un Uomo’.
Fabrizio Provera