LEGNANO – Il progetto ha un nome chiaro: “Integration machine”. Dietro l’espressione inglese si cela l’obiettivo di dare sempre nuova linfa vitale alle zone periferiche del paese che a quel progetto ha aderito. Nel caso di Legnano l’attenzione è stata puntata sul centro d’aggregazione di via dei Salici che sorge nel quartiere Mazzafame ed è da anni punto di riferimento non soltanto per attività aggregative ma anche per realtà associative e iniziative sociali di ampio respiro. Elementi che hanno portato nel corso degli anni il quartiere a un’evoluzione non indifferente facendogli scrollare di dosso l’etichetta di zona un po’ in degrado che si era per troppo tempo portato appresso nel corso degli anni.
Ora è decisamente un’altra Mazzafame e la presenza del Centro di aggregazione, accanto a quella di una struttura come la parrocchia Cardinal Ferrari, ne è uno dei poli di vitalizzazione permanente. Un Centro che esige di essere gestito in modo capillare e con l’attenzione adeguata alle varie attività che si svolgono. La scelta dell’amministrazione comunale per quanto riguarda il discorso gestionale è caduta sulla cooperativa “L’età” di Milano e sulla “Serena cooperativa” di Lainate. La gestione in capo alle due cooperative durerà fino al 31 luglio 2020 ed è partita in questi giorni. In parallelo procede il discorso del progetto “Integration Machine” volto a creare gruppi di aggregazione come già avvenuto in altri comuni contermini come Rescaldina.
Cristiano Comelli
(nella foto sopra e in evidenza una panoramica del quartiere Mazzafame di Legnano)