RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, Il caso Signorini & co. mi ha fatto capire una cosa semplice: nel mondo dello spettacolo, io non conto proprio nulla.
Ricordo ancora il giorno dell’orale di maturità: dichiarai ai professori che volevo fare l’attore. Un membro della commissione rispose con una battuta da caserma. Sono passati trent’anni – tre decenni, sei lustri – e nessuno, neppure un portinaio di produzione, mi ha mai fatto una proposta. Nemmeno per chiedermi soldi, perché forse avevo già la faccia di uno che non ne aveva.
In questi anni avrò fatto mille provini, mille set, mille tentativi. Ma mai una richiesta, mai un’occasione vera.
Forse aver capito subito che i casting “oceanici” non erano per me mi ha salvato.
Forse aver messo il budget prima dell’immagine ha allontanato molti farabolani.
Forse aver lasciato la TV, che non era più nelle mie corde, ha fatto il resto.
Una cosa però l’ho imparata: se qualcuno vende, è perché qualcun altro compra. E spesso si vuole comprare senza pagare nemmeno il sale.
Negli ultimi anni il numero di persone che vuole “fare immagine” o diventare famoso è esploso. Ricchi e famosi? Bravi, c’è tempo.
Il mondo dello spettacolo è pieno di personaggi di ogni tipo:
l’agente che non paga mai, o paga alle calende greche;
quello che “conosce tutti”;
quello che ha sempre un provino più di te, ma non lavora mai;
quello che ha fatto mille cose, ma non l’hai visto da nessuna parte;
quello che non ti paga perché “la produzione non paga”;
quello che ti chiede il profilo e poi non lo guarda;
quello che ti riempie di complimenti per toglierti i talenti;
quello che ti propone un lavoro a Ferragosto, senza diritti;
l’agente che vuole il 60%;
il regista del “grande film” girato col telefonino;
Un mondo variegato, sì, ma tre cose non cambieranno mai:
– ci sarà sempre chi compra e chi vende,
– ci saranno sempre i personaggi da baraccone pronti a rifilarti il “paccone”,
– e ci saranno sempre quelli come me, che non fila nessuno – nel bene e nel male.
Cambiano i nomi, cambiano i fatti, ma il risultato è sempre lo stesso: prima o poi vengono fuori tutti.
E parlano tutti, anche quelli che non capiscono un baffo.
Il mondo non è tutto d’oro né tutto marcio. Ma spesso a sporcarlo sono proprio quelli che dovrebbero avere voglia di pulirlo”.
Massimo Moletti



















