Caso Garlasco, consulenti Poggi: unica prova Dna Stasi su cannuccia

13 pagine di documento

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“L’unico elemento inedito e di sicuro interesse nonché di chiara ed inequivocabile valenza come fonte di prova, risulta costituito dal rinvenimento di tracce organiche
geneticamente riconducibili ad Alberto Stasi sulla cannucciadell’Estathe, repertato all’interno del sacchetto della spazzatura della mattina, presente sulla scena del crimine il giorno del delitto”.

Per il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia di
Chiara Poggi, è questo il solo risultato scientifico che arriva dalla
perizia dell’esperta Denise Albani incaricata dell’incidente
probatorio (chiuso ieri) che vede al centro Andrea Sempio, indagato
per l’omicidio in concorso della ventiseienne.

Capra, presente anche nella perizia affidata a Francesco De Stefano
nel processo d’appello bis che ha portato alla condanna definitiva a
16 anni di carcere per l’allora fidanzato, critica la scelta di
procedere nell’analisi genetica sul materiale trovato sulle unghie
della vittima “senza alcun confronto con i consulenti”.

In 13 pagine sottolinea come Denise Albani ha ‘trascurato’ alcuni dati
grezzi e “non ha ritenuto opportuno confrontare alcun dato genetico
emerso dai margini ungueali nel corso delle attività peritali del
2014, né con i soggetti intervenuti sulla scena del crimine e con
quelli che fondatamente possono aver contaminato lo strumentario
utilizzato in corso di necroscopia” oltre ai consulenti presenti nel
2014 a Genova. Contesta la scelta di fronte a un Dna maschile non
consolidato di utilizzare la biostatistica (che manca di un database
locale) e di aver utilizzato per l’aplotipo Y compatibile con Andrea
Sempio una tabella “datata e non specifica” oltre che “meno
conservativa”.

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