Ripercorre i quasi 400 progetti e le 15.800 abitazioni realizzate per le famiglie di Milano e provincia il catalogo ‘Ccl 1974-2024’ con cui il Consorzio cooperative lavoratori celebra la sua storia imprenditoriale che ha tagliato e superato il traguardo dei cinquant’anni.
Il catalogo documenta la produzione dal 1974 a oggi: 8.041 alloggi
solo nel Comune di Milano attraverso 175 cooperative e la creazione di 135.000 metri quadrati di spazi pubblici fra parchi e piazze.
Gli interventi hanno riguardato anche fuori Milano con 7.747
case, di cui 1.826 in Monza-Brianza e 5.208 nel resto della
Provincia. “La massa degli interventi ci qualifica come uno
degli attori più importanti di Milano e della Lombardia. Non si
tratta però solo di una storia da celebrare, ma anche di un
futuro da rilanciare – ha commentato Alessandro Maggioni,
presidente di Ccl, corbettese e già amministratore pubblico. –. È tempo di tornare a riconoscere la
cooperazione abitativa non come un soggetto del ‘terzo settore’,
bensì come un soggetto di mercato di pura economia a
connotazione sociale che c’è stato, c’è e ci sarà, capace di
coniugare sviluppo economico, risposta sociale e redistribuzione
di benessere.”
La pubblicazione del catalogo arriva in un momento delicato per
la città, segnata da una tensione abitativa che mette sotto
pressione lavoratori e famiglie, spiega il Consorzio che
ribadisce la necessità di ridare fiato ai processi di produzione
edilizia. “A oggi, sono 390 gli alloggi, di cui 200 appartamenti
in edilizia libera fermi in attesa di risposte attuative da
parte del Comune – spiega il Consorzio -. Un rallentamento che,
insieme allo stallo sociopolitico che caratterizza il settore,
rischia di penalizzare ulteriormente l’offerta di case a prezzi
accessibili.
All’incontro di presentazione del catalogo è intervenuta anche
Anna Scavuzzo, vicesindaca di Milano con delega alla
Rigenerazione urbana: “Il cambiamento è endemico di ogni città e
anche a Milano certamente dobbiamo confrontarci con una
trasformazione profonda: per questo serve chiedere e avere
comportamenti responsabili, capaci di generare valore per tutti
e tutte, non solo per chi possiede il capitale di investimento
iniziale”.




















