La stagione invernale deve ancora entrare nel vivo, ma per gli appassionati di sci si conferma un trend ormai consolidato: i prezzi degli skipass continuano a salire. Secondo l’ultima indagine condotta da Altroconsumo su 44 stazioni sciistiche dell’arco alpino e appenninico – con un focus anche su alcuni comprensori esteri oltreconfine come Sankt Moritz, Zermatt e Chamonix – il costo medio del biglietto giornaliero aumenta del 4% rispetto allo scorso anno.
L’incremento risulta ancora più evidente quando si guarda al ticket da cinque giorni, tipico di chi sceglie la settimana bianca: qui la crescita arriva al +4,4%, in accelerazione rispetto al +3,8% registrato nella stagione 2023-2024. L’indagine prende in considerazione le tariffe applicate nei periodi di massima affluenza – Natale, Capodanno, Carnevale e festività – quando i prezzi toccano il picco.
Il giornaliero resta il titolo più acquistato da sciatori occasionali e famiglie in gita sulla neve. Nei 37 comprensori italiani analizzati, il prezzo varia da un minimo di 36 euro (a Champorcher, in Valle d’Aosta) fino a un massimo di 86 euro nel comprensorio Dolomiti Superski, uno dei più estesi e frequentati.
A incidere sui bilanci sono però soprattutto le uscite di gruppo: una famiglia di tre adulti spende mediamente 188 euro al giorno solo per accedere agli impianti di risalita – seggiovie, funivie e skilift – mentre nelle località più costose la cifra può arrivare a 260 euro. Costi che non includono il noleggio dell’attrezzatura, le lezioni o il pranzo in rifugio, elementi che possono far lievitare ulteriormente il budget.
La situazione risulta ancora più onerosa oltreconfine: a Zermatt, con la possibilità di sconfinare sulle piste del comprensorio di Cervinia, il costo giornaliero può toccare i 370 euro, confermandosi uno dei paradisi dello sci più esclusivi e costosi al mondo.
Un quadro che evidenzia come sciare, pur restando una delle attività invernali più amate, stia diventando per molte famiglie un lusso da programmare con attenzione.



















