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ROMA (ITALPRESS) – “L’altro ispettore” ovvero la prima serie tv che affronta il tema drammatico e terribilmente attuale della sicurezza sul lavoro. L’hanno prodotta Rai Fiction, Anele e RaiCom e la propone Rai1 da martedì 2 dicembre. Sei le storie raccontate, per altrettante prime serate, liberamente ispirate ai romanzi di Pasquale Sgrò (ex ispettore del lavoro) e, in senso più ampio, alla cronaca che ogni giorno, purtroppo, ci racconta di morti e incidenti sul posto di lavoro.
La prima, in particolare, parlerà della morte di una giovane operaia in un orditoio e richiama alla mente la vicenda di Luana D’Orazio, morta nel 2021 proprio in un orditoio: “Abbiamo incontrato la mamma, Emma Marrazzo, e abbiamo deciso di dedicare a Luana la prima puntata – dice la produttrice Gloria Giorgianni – è la prima volta che si fa una fiction così e vogliamo provare a sensibilizzare gli spettatori su questo tema e su quello della disabilità”.
Che, a volte, è causata proprio da incidenti sul lavoro come accade ne “L’altro ispettore” al personaggio interpretato da Cesare Bocci, coprotagonista affianco ad Alessio Vassallo. Quest’ultimo veste i panni di Domenico Dodaro, Mimmo per gli amici, tornato a Lucca dalla Calabria dopo avere combattuto il caporalato al Sud.
Con lui c’è la figlia, la piccola Mimì (Angelica Tuccini), di cui si prende cura da solo dopo la morte della moglie: “La parola chiave di questa serie è proprio ‘cura‘ – dice l’attore – Prendersi cura di qualcuno nel periodo che stiamo vivendo è un atto rivoluzionario perché siamo abituati a occuparci solo di noi stessi e facciamo fatica a vedere gli altri”.
Quello interpretato da Vassallo è “l’altro ispettore” perché “questi di solito cercando risposte, lo so perché ne ho interpretati tanti di ispettori e poliziotti. Dodaro, invece, cerca domande. Lui è un supereroe che non ce l’ha fatta, col mantello bucato, uno di noi, che è dedito al lavoro e inciampa nella vita privata. Uno analogico, che va in bicicletta e usa i post it per ricordare le cose. Un ispettore gentile che non punta il dito, non giudica, ma pone domande”.
Per l’attore, “questa serie è un racconto popolare in cui la famiglia è in primo piano perché la famiglia è centrale anche se ha pochi elementi, io lo so perché sono figlio unico”. E poi, naturalmente, “c’è la centralità del lavoro che dà dignità e identità. Noi ci identifichiamo con il lavoro che facciamo: sono un avvocato, sono un attore, sono un operaio. Con la serie raccontiamo le braccia e le mani che costruiscono il nostro Paese, quelle che non vediamo nemmeno quando passiamo davanti ai cantieri. E mostriamo che non ci sono lavori di serie A e di serie B, ogni lavoro, se fatto con passione e amore, ha pari dignità con gli altri”.
Nel racconto, nonostante il tema estremamente serio, non manca l’ironia soprattutto in quello che riguarda la vota privata di Dodaro, alle prese anche con la pm Raffaella Pacini (Francesca Inaudi), ex compagna di liceo con cui si ritrova ad indagare: “Quando racconti storie come queste, l’ironia è necessaria” assicura Vassallo che, sugli incidenti del lavoro, ha un’idea precisa: “Sicuramente l’incuria è la causa principale come lo è a volte la leggerezza dei lavoratori. Quello che è certo è che bisogna investire sempre insicurezza. I primi giorni di riprese facevo fatica a capacitarmi di come una persona possa perdere la vita sul posto di lavoro, uscire da casa per andare a lavorare e non tornare più”.
Cesare Bocci, dicevamo, interpreta Alessandro, condannato alla sedia a rotelle dopo l’incidente sul lavoro in cui ha perso la vita il suo migliore amico nonché padre di Mimmo: “Questa serie ci ha dato una grande responsabilità perché parliamo di fatti delicati, purtroppo sempre di attualità. Inoltre, attraverso Alessandro, raccontiamo anche la disabilità: è un uomo che ha subito un incidente come ne possono capitare nella vita. Ma lui si rialza e qualsiasi cosa accada, se uno si rialza e non si lascia travolgere, può scoprire qualcosa di bello nella vita”.
Una curiosità: Alessio Vassallo e Cesare Bocci, che già hanno lavorato insieme nel film “La scelta di Maria”, in passato hanno anche interpretato lo stesso personaggio, lo sciupafemmine Mimì Augello rispettivamente in “Il giovane Montalbano” e “Il commissario Montalbano”. “L’altro ispettore” è firmata da Salvatore De Mola, Andrea Valagussa, Paola Randi ed Emanuela Rizzuto e diretta da Paola Randi che prossimamente dirigerà il film “Se non torno” sulla vicenda di Giulia Cecchettin, ispirato al libro “Cara Giulia” scritto da Gino Cecchettin con Marco Franzoso.
-Foto ufficio stampa Rai-
(ITALPRESS).



















