Gallarate, dopo lo stupro: «Voglio risarcire»

«Ora Stop all’invasione»

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Secondo quanto riportato da la Prealpina, il giovane gambiano accusato della violenza sessuale avvenuta a Gallarate avrebbe dichiarato al gip, durante l’interrogatorio in carcere, di voler «risarcire» la vittima. Il caso, che ha destato enorme clamore, è approfondito nelle pagine interne del quotidiano.

Reazioni
«Stop all’invasione»: così titola la Prealpina riportando le dure reazioni politiche seguite all’aggressione. Il sindaco ha lanciato un monito sugli stranieri dopo il fatto di cronaca, mentre per domenica è stata annunciata una manifestazione in piazza Libertà per chiedere «più controlli a difesa della nostra identità».

ALLARME SICUREZZA – IL DIBATTITO A GALLARATE

L’episodio avvenuto all’alba di venerdì in via Pegoraro ha scosso profondamente la città, generando indignazione, paura e un acceso confronto politico. Le forze politiche hanno reagito con toni diversi, delineando visioni contrapposte su sicurezza, immigrazione e responsabilità amministrative. Nel mezzo, l’annuncio della manifestazione del Comitato Remigrazione e Riconquista, prevista domenica.

Per la maggioranza di centrodestra, il fatto è stato definito «imprevedibile» ma indicativo di un problema più ampio.
Luca Sorrentino (Fratelli d’Italia) sottolinea una «correlazione preoccupante» tra immigrazione e reati, ringraziando le forze dell’ordine per il rapido intervento e l’identificazione resa possibile anche dalla videosorveglianza cittadina. «Serve la certezza della pena per evitare il ripetersi di situazioni simili», afferma.

Dalla Lega, Evelyn Calderara definisce l’accaduto un «gesto atroce» e chiede un intervento deciso «ad alti livelli», invocando più agenti sul territorio, pene senza sconti e una linea più rigida sull’immigrazione.

Michele Aspesi (lista Cassani) invita a non trasformare il tema in propaganda elettorale: «La sicurezza è un tema globale, non strumentalizzabile». Critica inoltre l’opposizione per i «toni elettorali», ribadendo piena fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine.

Luigi Galluppi (CpG) richiama invece la necessità di un salto culturale nel dibattito politico: «Occorre un confronto vero per individuare almeno una visione comune della Gallarate del futuro».

Il sindaco Andrea Cassani definisce l’episodio «una violenza che sconvolge» e invita a una risposta «chiara», senza «il velo del politicamente corretto». Critica il comunicato del Pd, accusato di aver «prima attaccato l’amministrazione e poi espresso solidarietà». Cassani insiste: «Gli stranieri hanno una propensione maggiore ai reati violenti e predatori. Le nostre città stanno peggiorando a causa dell’invasione».

Le reazioni dell’opposizione

Dal centrosinistra il messaggio è di solidarietà alla vittima, accompagnato da un richiamo alle responsabilità amministrative.
Massimo Gnocchi (OcG) parla di una città «lasciata sola», con nove anni di promesse sulla sicurezza senza risultati strutturali: «La sicurezza non nasce dagli slogan, ma da strategia e prevenzione».

Giovanni Pignataro (Partito Democratico) invita alla lucidità e alla responsabilità: «La città chiede onestà. Non bisogna istigare gli istinti peggiori, ma capire come evitare che simili episodi accadano ancora». Propone incontri nei quartieri e percorsi di cittadinanza basati su rispetto e convivenza.

Sonia Serati (+Gallarate) mette in guardia dal rischio di una narrazione etnica della violenza: «La grande maggioranza dei femminicidi è italiana». Chiede politiche di prevenzione, educazione alle emozioni e un clima politico meno dominato dall’odio.

La manifestazione

Il Comitato Remigrazione e Riconquista ha annunciato una manifestazione per domenica 30, alle 17.30, in piazza Libertà.
Il gruppo chiede «controlli reali sui flussi migratori» e una difesa forte dell’identità cittadina. «La remigrazione è una priorità — spiegano — non un’ideologia. È il momento di rialzare la testa e combattere il degrado in prima persona».

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