La Dda di Milano ha chiesto 75
condanne, tra cui 20 anni per Filippo Crea e per Giuseppe
Fidanzati, per un totale di circa 570 anni di reclusione, nel
maxi processo con rito abbreviato per 78 imputati (tre richieste
di assoluzione) con al centro una presunta “alleanza” tra
affiliati di Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra in Lombardia per
fare “affari”, ossia sul cosiddetto “sistema mafioso lombardo”.
Le richieste sono state formulate nel pomeriggio dal
procuratore Marcello Viola e dai pm Alessandra Cerreti e Rosario
Ferracane al termine di due lunghe udienze di requisitoria
nell’aula bunker a porte chiuse. A Milano c’è un “contesto
mafioso” simile a quello calabrese, “né più né meno della
Calabria”, avevano detto i pm all’inizio dei loro interventi due
giorni fa, davanti al gup Emanuele Mancini.
Il maxi procedimento ‘Hydra’, scaturito dalle indagini dei
carabinieri del Nucleo investigativo, è a carico in totale di
146 persone, ma le altre posizioni sono in udienza preliminare
(rito ordinario), poco meno di una sessantina, e altre ancora
puntano ai patteggiamenti.
Al procuratore Marcello Viola e alla pm Cerreti, tra l’altro,
nei mesi scorsi era anche stata rafforzata la scorta per
minacce ricevute legate a queste indagini. Indagini passate pure
per una decisione del gip che bocciò gran parte degli arresti,
poi però confermati da Riesame e Cassazione. Altre udienze del
procedimento sono state già fissate per il 17 e il 28 novembre.





















