Luca Sforzini, ispiratore della Legione del Castello e proprietario del Castello Sforzini di Castellar Ponzano, ha espresso parole di apprezzamento per la presentazione dei nuovi dipartimenti regionali della Lega (la cui presentazione è in programma, per il Piemonte, venerdì a Torino alla presenza di Riccardo Molinari e Armando Siri), sottolineando l’importanza di un ritorno alla politica dei territori – fondata su identità, comunità e responsabilità.
«Salutiamo con favore il rilancio organizzativo della Lega e dei suoi dipartimenti regionali — dichiara Sforzini —. È un segnale di vitalità e di attenzione concreta ai territori.
La Legione del Castello, nata tra Piemonte e Lombardia (in occasione del primo incontro congiunto di alcuni Team Vannacci piemontesi e lombardi) come rete culturale e civica di uomini liberi, è alleata naturale di chi lavora per il radicamento e la rinascita delle comunità locali.»
Sforzini ha inoltre voluto rivolgere un saluto personale agli amici Riccardo Molinari, Massimiliano Romeo e Gian Marco Centinaio, riconoscendone il percorso e la coerenza politica:
«Li considero persone serissime, di esperienza e di visione. Con loro condividiamo il rispetto per la storia, il senso dell’appartenenza e la convinzione che solo una rinascita culturale profonda può rigenerare anche la politica. Il nostro Castello resta casa aperta per ogni dialogo costruttivo su identità, cultura e libertà.»
La Legione del Castello si rilancia oggi come una rete civico-culturale interregionale capace di unire anziché dividere, valorizzando l’Italia profonda, il lavoro, l’arte, le eccellenze, il merito e la tradizione.
Proprio oggi viene inoltre lanciato il sito ufficiale della Legione del Castello:
https://www.legionedelcastello.it/legione-del-castello-home/
che consente di conoscere la storia, i principi e le attività della rete, e di aderire direttamente online attraverso i moduli dedicati.
Conclude Sforzini: «Mentre la Lega rafforza i propri strumenti organizzativi, anche noi parallelamente continueremo a lavorare sul fronte culturale e valoriale.
Politica e cultura non devono escludersi: devono riconoscersi, collaborare e costruire insieme una nuova stagione di radicamento e coraggio.»





















