Libri. Sigrid Undset una scrittrice norvegese da riscoprire

Torna l'angolo con la lettura a cura della nostra Luciana Benotto

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Forse in Italia non è molto conosciuta, e anch’io l’ho scoperta recentemente, ma Sigrid Undset, nel 1928, vinse il Premio Nobel per la Letteratura.

L’Accademia di Svezia le conferì il premio “per la sua imponente descrizione della vita nordica durante il Medioevo”; vita che emerge dalla sua trilogia “Kristin, figlia di Lavrans” pubblicata tra il 1920 e il 1922. Effettivamente, anche se compose poesie, racconti, romanzi e saggi, quest’opera, scritta con fluidità e con grazia, ci fa davvero entrare nel fascinoso mondo norreno, grazie ai dialoghi ragionati che rendono reali i personaggi, alle descrizioni della natura e del clima che ben rendono l’ambiente nordico.

Dopo aver letto e apprezzato “La Ghirlanda” il primo romanzo della saga, uscito nel ’23 per Utopia Editore con la traduzione italiana di Andrea Berardini, sono andata a sbirciare la sua biografia, e il suo lavoro di scrittrice mi è parso ancor più meritevole. E perché mai? Perché quando perse il papà a soli undici anni, dovette abbandonare la scuola titolata alla quale era iscritta e sceglierne una popolare, finalizzata all’entrata nel mondo del lavoro; infatti, a quindici anni trovò impiego presso la AEG, un’azienda tedesca che operava nel settore dell’elettrotecnica e dell’elettromeccanica.

Ma l’amore per la lettura e la storia che l’avevano sempre accompagnata, la spinsero cinque anni più tardi, a trovare il coraggio di prendere la penna in mano per cimentarsi nella stesura di un romanzo storico, che venne però rifiutato dall’editore cui lo presentò. Ebbe più fortuna col secondo libro, un romanzo di genere sentimentale che le diede un poco di fama e che le permise di lasciare l’impiego e di viaggiare, visitando la Germania e il nostro bel paese, dove, giunta a Montecassino, decise di abbracciare la fede cattolica.

Poi venne il tempo dell’amore e si sposò con un pittore norvegese da cui ebbe tre figli, e durante il matrimonio (che purtroppo finì con un divorzio), riprese a scrivere, pubblicando i suoi piacevolissimi romanzi, la cui tematica di fondo è la realizzazione della persona e una forte attenzione per la libertà; infatti, ebbe coraggio di esporsi pubblicamene contro l’ideologia nazista, tanto che quando la Norvegia fu invasa dai tedeschi, dovette epicamente fuggire, attraversando la Russia e il Pacifico, per trovare rifugio negli Stati Uniti, che però poi abbandonò per tornare in patria appena finita la guerra. Ma torniamo alla trilogia, che narra una storia avvenuta nel XIV secolo, in cui protagonista è Kristin, la figlia di un ricco proprietario terriero. I tre libri raccontano tutta la sua esistenza, anche se il tema centrale dell’opera è l’amore tra lei ed Erlend. Il secondo è intitolato: “La signora di Husaby” e il terzo “La croce”. In tutti c’è uno sfondo storico alquanto dettagliato; vengono infatti descritte con maestria usanze, la moralità dell’epoca, cibi, abiti, paesaggi…

Se dunque apprezzate il genere storico, vi consiglio di cominciare a leggere il primo libro. Ecco la trama:

Kristin è la figlia di Lavrans, fattore stimato ed estremamente religioso, cui la protagonista è molto legata. È una bambina vivace, rispettosa della religione ma nel contempo animata da una forte volontà, insolita nella Norvegia medievale per una donna. La sua tenacia, tuttavia, non è sufficiente quando la famiglia ne combina il matrimonio con un uomo che Kristin non ama. La decisione dei genitori sembra perentoria ma, dopo un tentativo di violenza da parte di un giovane del posto che macchia la reputazione di Kristin, malgrado la ragazza ne sia ovviamente la vittima, il matrimonio è posticipato. La protagonista ottiene il permesso di trascorrere un periodo in convento e, per puro caso, si imbatte in Erlend, rampollo di un’importante famiglia, già scomunicato per aver avuto due figli da una donna sposata. Kristin ed Erlend intraprendono una relazione clandestina che la famiglia non può accettare, per paura di uno scandalo. Tra eventi inattesi e presagi malinconici, la serenità sembra rimanere per la donna un desiderio irrealizzabile.

Per Natale regalatevi e regalate libri, scegliendo anche tra i miei romanzi storici.

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