DL LAVORO E SICUREZZA. Dai cantieri alle scuole, ecco cosa cambierà- di Angelo Colombini

Tutte le anticipazioni da Il Sussidiario

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

La scorsa settimana è stato approvato il Decreto legge su Lavoro e Sicurezza, che porta qualche novità importante

La scorsa settimana il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Decreto legge su Lavoro e Sicurezza e la maggior parte delle risorse economiche (circa 900 milioni di euro all’anno per il triennio 2026-2028, come commentato dalla ministra del Lavoro Calderone), provengono dal bilancio Inail. Ente criticato negli ultimi anni perché i rilevanti avanzi (oggi oltre 45 miliardi di euro) sono per la quasi totalità detenuti in maniera infruttifera in Tesoreria centrale dello Stato e non utilizzati per la prevenzione e per la gestione ordinaria dell’Istituto.

In sintesi, vediamo quali sono i punti di questo decreto che dovrà prima passare dalla Ragioneria dello Stato ed entrerà in vigore il giorno seguente alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Successivamente il testo dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni e la sua efficacia avverrà attraverso i Decreti attuativi previsti dai Ministeri competenti.

Innanzitutto, ci sono 500 milioni di euro che servono a ridurre le tariffe Inail, (tariffe già aggiornate nel 2019) attraverso i nuovi bonus malus, alle aziende virtuose e 90 milioni per quelle del settore agricolo che operano nel rispetto delle norme sulla sicurezza. È previsto un ulteriore potenziamento dell’apparato ispettivo. L’Ispettorato del lavoro sarà autorizzato ad assumere trecento ispettori nel triennio 2026-2028, a loro si aggiungono altri 100 Carabinieri del comando tutela lavoro e Inail potrà assumere 55 addetti alle sanzioni, oltre a stabilizzare i propri medici oggi a tempo determinato.

La novità del nuovo decreto è il Badge di cantiere, richiesto dalle parti sociali e già sperimentato in alcune realtà di Roma, in buona parte dell’Emilia-Romagna e nei cantieri del terremoto del 2016. Si tratta di una tessera digitale di riconoscimento con un “codice univoco anticontraffazione” che le imprese, che operano nei cantieri edili in regime di appalto e subappalto, sia nel settore pubblico e in quello del privato, devono fornire ai propri dipendenti. Strumento utile per l’emersione del lavoro irregolare, per la qualificazione delle imprese e che verrà esteso in altri luoghi di lavoro ad alto rischio infortunistico.

Inoltre, è riconfermata la patente a credito, obbligatoria per il settore edile da 1° ottobre 2024 e richiesta da oltre 450mila aziende. Nel frattempo, saranno inasprite le sanzioni per quelle aziende che operando nei cantieri sono sprovviste del documento, a cui verrà raddoppiata la multa e sottratti cinque punti dalla patente per ogni lavoratore in nero trovato dagli ispettori (prima era solo un punto in meno). Scendere sotto i 15 crediti comporta la sospensione dell’impresa.

Viene altresì deciso che le somme incassate dalle Asl a seguito di sanzioni per violazione in materia di salute e sicurezza verranno reinvestite in attività di prevenzione. Le nuove norme rafforzano la protezione degli studenti che partecipano ai progetti di formazione scuola-lavoro (ex Pcto da settembre rinomati), attraverso l’istituzione di un Fondo per le borse di studio per gli orfani di vittime di incidenti sul lavoro. Saranno riconosciuti 3mila euro per ogni anno dalle scuole elementari alle medie, 5mila euro per chi frequenta le superiori e 7mila euro per gli studi terziari.

Nel capitolo formazione troviamo invece l’aumento del fondo destinato alla prevenzione con 35 milioni euro all’anno per la formazione dei datori di lavoro e dei Dirigenti scolastici, per progetti nelle aziende e nelle scuole e ci saranno regole nuove per l’accreditamento dei formatori. Per i percorsi scuola-lavoro ci sarà la copertura Inail anche per gli infortuni in itinere e sarà vietato l’impiego degli studenti in attività ad alto rischio.

Infine, nelle bozze del testo sono anche contenute diverse norme di rilievo che necessitano però di interventi attuativi attraverso un confronto con le parti sociali.

Quali sono state le reazioni a questo decreto? Innanzitutto, le organizzazioni sindacali Inail e Inl hanno giudicato positivamente la stabilizzazione dei medici e l’assunzione di ulteriori ispettori, pur sapendo che con queste nuove assunzioni e con una pianta organica di circa 6.000 ispettori (Inl, Inps, Inail e Carabinieri) difficilmente potranno ispezionare 3,7 milioni di luoghi di lavoro. Anche la categoria degli edili della Cisl ha espresso un giudizio positivo sull’introduzione del “badge di cantiere” e la conferma della patente a credito, come strumenti di qualificazione delle imprese e favorendo l’emersione del lavoro irregolare.

Così come tutte le aziende virtuose hanno visto di buon occhio lo sconto in tariffa di mezzo miliardo di euro attraverso nuovi bonus malus.

Ma sono emersi anche dei giudizi critici, alcuni contrari e altri che hanno banalizzato il decreto come il quotidiano La Repubblica: “Le nuove misure partono solo nel 2026, tempi lunghi ben oltre le promesse”, oppure Il Fatto Quotidiano: “Lavoro, pasticcio sui fondi, decreto senza cifre”. Il titolo del Manifesto, invece, è stato: “Morti sul lavoro un decreto con alibi”. Per il Pd e la Cgil, invece, nelle nuove norme mancano misure per contrastare la giungla dei subappalti; infine, il Movimento 5 Stelle ha chiesto l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro e di una Procura nazionale, argomento su cui non può pronunciarsi la ministra del Lavoro ma il Ministro Nordio.

Un tema importante, ma non presente in questo Decreto legge, è quello delle prestazioni istituzionali di natura economica per gli assicurati Inail (rendite e inabilità temporanea dei lavoratori, che non vengono aggiornate dal 2000 tranne piccole modifiche derivanti dalla rivalutazione annuale o per l’inflazione). Queste prestazioni sono definite dalla legge, e visto che il decreto dovrà essere discusso e votato dai due rami del Parlamento perché non scrivere un emendamento bipartisan che aggiorni le prestazioni a favore dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno subito un accadimento infortunistico?

La sicurezza sul lavoro, il benessere dei lavoratori, l’attenzione alle condizioni di lavoro sono una battaglia di civiltà, da portare avanti in modo unitario e non ideologico, con determinazione, concretezza e serietà, con il coinvolgimento di tutte le parti sociali, del Governo e del Parlamento, senza semplificare su un tema di questa importanza, perché purtroppo ancora oggi siamo di fronte a un morto sui luoghi di lavoro ogni otto ore.

fonte: Angelo Colombini, Il Sussidiario.net

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner