Faccia da Forattini – la satira vera. A cura di Max Moletti

"Oggi, invece, non si ride più: ci si offende, e basta. Viviamo in un mondo a senso unico, che gira intorno a sé stesso mordendosi la coda".

Faccia da bestemmiatore! E la parodia che aiuta. A cura di Max Moletti

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - "Egregio Direttore, l’uomo bestemmia fin dall’inizio delle religioni monoteiste – e forse anche di quelle politeiste, con ancora più scelta. In...

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, la morte di Giorgio Forattini non segna solo la fine della vita terrena di un uomo. Non porta in cielo soltanto un artista. Non lascia un vuoto nelle pagine dei giornali. Non chiude un’epoca. È la fine della satira vera.

Un’arte che colpiva chi comandava e deteneva il potere. Un modo semplice e geniale di prendere per il naso chi muoveva le pedine del mondo. Un giorno mia madre mi disse: “Quel professore ti terrorizza? Immaginalo seduto sul wc — sul cess, come diciamo noi.” Ecco, Forattini riusciva a far sedere tutti i potenti sul trono della normalità, sulla turca della realtà.

Nessun uomo è libero se non può scherzare il potere.
Oggi manca la sua finezza di frecciata, la sua capacità di sintesi e concretezza: un disegno che in poche linee svelava debolezze e difetti di una classe che si crede superiore a tutto e a tutti.

Ha ricevuto denunce, ha subito sconfitte, ma non ha mai smesso di colpire. Anche quando ti vogliono far andare il morale in cantina, la satira resta una finestra d’aria.

Non voglio mettere il dito nel costato sinistro, ma ricordare che senza satira libera non esiste satira.
Il senso unico porta solo in una direzione. Forattini aveva un ginepraio di idee per colpire tutti — perché tutti siamo uomini, e questo non va dimenticato. Senza affiliazioni, senza indottrinamenti.
In un mondo dove o sei con me o contro di me, lui non risparmiava nessuno. E nessuno ha risparmiato lui.

Ma non gli importava: un artista dev’essere libero, e la satira ancora di più.
Il potere perdona tutto — tranne chi osa ridere di lui. Peggio ancora, chi lo fa con ironia e fantasia.

Ciao Giorgio, esempio per i nuovi e per i vecchi uomini. In un paese libero da pregiudizi e integralismi, il popolo deve poter ridere di tutto. Oggi, invece, non si ride più: ci si offende, e basta. Viviamo in un mondo a senso unico, che gira intorno a sé stesso mordendosi la coda.

Quando un uomo è veramente libero, al suo passaggio viene poco celebrato. Ma sono certo che Forattini ora disegnerà vignette in Paradiso — su tutte le confessioni religiose, come sempre, senza sconti per nessuno”.

Massimo Moletti

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