Coldiretti Lombardia,-10% riso tra grandine e sbalzi termici

In calo anche il Carnaroli

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La raccolta del riso in Lombardia rischia di chiudersi con un calo di circa il 10% rispetto a un’annata media, sebbene le rese e la qualità siano positive, a
casa delle grandinate e degli sbalzi termici. È quanto emerge da una prima rilevazione di Coldiretti tra i produttori, mentre le operazioni di mietitura sono agli sgoccioli, diffusa in occasione del convegno ‘Il futuro del riso inizia con l’acqua’, organizzato da Coldiretti Pavia alla presenza di esperti e rappresentanti istituzionali.

“Prima del taglio la produzione di riso quest’anno sembrava
ottimale, ma alla prova dei fatti, dopo la raccolta, abbiamo
dovuto riscontrare un calo almeno del 10% rispetto a una
stagione normale – dichiara Ambrogio Cazzaniga, risicoltore di
Rosate, a ovest di Milano – E chi ha avuto la sfortuna di essere
colpito dalla grandine ha avuto perdite più importanti. Per
quanto riguarda le rese, invece, qui da noi siamo nella norma,
sicuramente meglio di un anno fa”.

Alle difficoltà legate al clima si sommano quelle sul fronte
del mercato dove le importazioni selvagge di riso straniero,
aumentate del 10% nei primi sette mesi di quest’anno, fanno
crollare i prezzi di quello italiano, con i produttori nazionali
che si vedono pagare quasi la metà rispetto a pochi mesi fa. Le
quotazioni all’origine per le varietà più note come il Carnaroli
o l’Arborio, ad esempio, sono passate indicativamente da 1,-1,10
euro al chilo a 60-70 centesimi nell’attuale campagna.
Una
situazione aggravata dal fatto che il 60% di tutto il riso
importato in Italia gode di tariffe agevolate – ricorda
Coldiretti -, con il 50% che arriva confezionato.

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