Nelle prime ore della mattinata odierna, il
personale del Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri, del
Reparto di Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di
MILANO Opera, del Nucleo investigativo Regionale della Polizia
Penitenziaria, con la collaborazione del personale del Comando
Provinciale Carabinieri MILANO e del Commissariato di MILANO
Ticinese, hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia
cautelare in carcere nei confronti di 19 soggetti, emessa dal
G.I.P. del Tribunale di MILANO su richiesta della Direzione
Distrettuale Antimafia meneghina.
L’operazione antidroga,
coordinata dalla Procura di MILANO, rappresenta l’epilogo di una
corposa e meticolosa attività di indagine svolta dalla Polizia
Penitenziaria della Casa di Reclusione di MILANO – Opera ed ha
riguardato una piazza di spaccio legata all’organizzazione
criminale della nota famiglia criminale dei Calaiò, che aveva base
operativa all’interno del quartiere Barona ed esercitava la
propria attività anche al di fuori del territorio milanese,
organizzata e diretta da una donna ritenuta tra le figure di
vertice della medesima organizzazione.
La donna non era statainteressata dai provvedimenti limitativi della libertà personale
durante l’esecuzione delle precedenti misure cautelari a caricodegli uomini del clan dei Calaiò eseguite nell’aprile 2023 e febbraio 2024.
Di fatto, immediatamente dopo l’esecuzione dei provvedimenti di
fermo operati dai Carabinieri del Ros nell’aprile del 2023 e gli
arresti della Polizia Penitenziaria del febbraio del 2024, è
stata avviata un’attività tecnica di intercettazione ambientale in
carcere a seguito della quale sono stati acquisiti elementi che,
oltre a confermare la piena appartenenza della donna al sodalizio
criminale dei Calaiò, destinataria dell’odierna misura cautelare e
capo della piazza di spaccio, ha consentito di acclarare il
collegamento attivo tra i vertici della famiglia Calaiò detenuti e
la donna stessa, che gestiva la piazza di spaccio per loro conto
con struttura verticistica e attribuzione di ruoli e compiti ben
definiti (approvvigionamento stupefacente, confezionamento,
trasporto e distribuzione).
Da qui gli approfondimenti
investigativi che hanno portato all’emissione della misura
cautelare oggi eseguita nei confronti della donna e del suo gruppo
di accoliti, tutti operanti prevalentemente nel territorio della
Barona.





















