Milano, non solo Sport: 2.500 squadre in campo per l’iniziativa #leghiamociallapace

La mobilitazione promossa da CSI Milano, FOM e Caritas Ambrosiana coinvolgerà le società sportive, gli oratori e le comunità sul territorio nel weekend del 15 e 16 novembre.

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La pace non è un luogo da raggiungere o qualcosa da ottenere, ma è uno sguardo attento che va allenato ogni giorno a partire dai campetti e dalle palestre delle comunità in cui si vive lo sport. Con questa convinzione, CSI Milano, insieme a Fom (Fondazione Oratori Milanesi) e Caritas Ambrosiana, promuove l’iniziativa “Leghiamoci alla Pace”, che con un gesto semplice ma significativo vuole ribadire il ruolo significativo dello sport nella costruzione di una cultura di pace.

Nella giornata di campionato del 15 e 16 novembre e nelle rispettive partite infrasettimanali, 2560 squadre scenderanno in campo con uno straccetto bianco legato al braccio, al polso o alla caviglia. Un simbolo per ricordare che l’approccio alla pace parte dalla quotidianità. Nel frattempo, negli oratori si vivranno momenti di animazione educativa che richiameranno il gesto compiuto dagli atleti.

«C’è in giro troppo desiderio di pace nella società di oggi per sprecare un’occasione che ci permette di fare il nostro piccolo gesto in un contesto storico di grande fragilità; che ci consente di ragionare su cosa sia pace nello sport: nell’approccio alla partita e dell’avversario; in ogni gesto, ogni azione, ogni sfida in campo. Pensiamoci davvero – spiega Massimo Achini, presidente CSI Milano – Aderire a questa iniziativa significa essere consapevoli della necessità di agire nella quotidianità con un approccio alla pace, anche a partire dalle nostre partite. Poter contare sulla partecipazione delle nostre società sportive significa riuscire a coinvolgere potenzialmente migliaia di giovani».

«Gli oratori sono da sempre laboratori di pace, perché aiutano i ragazzi e gli adolescenti ad affrontare i conflitti e le difficoltà della vita, senza fare ricorso alla violenza di alcun genere, ma lavorando sulla propria intelligenza, sulla collaborazione, sulla dimensione culturale.

E ancora: gli oratori – continua don Stefano Guidi, direttore della Fondazione Oratori Milanesi e consulente ecclesiastico del CSI Milano – si sono sempre impegnati anche a costruire la pace, incoraggiando ragazzi, adolescenti e giovani a diventare costruttori di pace nelle varie situazioni di vita e – se necessario – andando fino in capo al mondo. Questa iniziativa che realizziamo in collaborazione con il CSI di Milano e Caritas Ambrosiana non è quindi un episodio isolato, ma ha radici profonde nel progetto educativo dell’oratorio».

«La pace “istituzionale” è affare che riguarda gli Stati, gli organismi internazionali, le diplomazie – osservano Erica Tossani e don Paolo Selmi, direttori di Caritas Ambrosiana -. Ma non ha basi solide, se non poggia sulla pace delle relazioni e del dialogo, impresa la cui realizzazione compete a ogni cittadino, a ogni soggetto sociale ed ecclesiale, a ogni comunità territoriale. In diversi percorsi educativi e di servizio che offriamo ai giovani sottolineiamo il protagonismo per la pace che ognuno di noi è tenuto a esprimere, nel vivo della propria quotidianità. Lo sport può essere un ottimo veicolo, per educare i giovanissimi a valori (il rispetto delle regole e degli altri, la cooperazione in vista di traguardi comuni, l’assemblaggio di tante diversità in una squadra coesa) che possono alimentare una cultura di pace autenticamente vissuta».

La mobilitazione verrà raccontata sui social media attraverso l’hashtag ufficiale #leghiamociallapace e taggando i profili ufficiali dei tre promotori: @csimilano @fondazioneoratorimilanesi @caritasmilano.

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