Il settore dei bar in Italia continua a registrare un preoccupante trend negativo. Negli ultimi 10 anni, hanno cessato l’attività oltre 21 mila bar, e la crisi non accenna a diminuire: solo nel primo semestre del 2025, il saldo tra nuove aperture e chiusure è risultato negativo per 706 unità.
Questo andamento sottolinea la fragilità del comparto, come evidenziato anche dal basso tasso di sopravvivenza delle imprese, che a cinque anni dall’apertura si attesta soltanto al 53%.
Nonostante queste difficoltà economiche, il bar rimane un elemento fondamentale per la socialità degli italiani, contribuendo in modo cruciale alla qualità della vita e al tessuto dello spazio urbano.
Secondo i dati di Fipe-Confcommercio, conciliare la sostenibilità economica con il mantenimento di elevati standard di servizio sta diventando sempre più arduo per il comparto del “fuoricasa”. Questo settore conta quasi 128 mila imprese, impiega 400 mila addetti (di cui 285.000 sono dipendenti, con il 58,9% rappresentato da donne) e genera consumi per oltre 20 miliardi di euro.
Questi elementi sono emersi durante un evento promosso da Fipe-Confcommercio nell’ambito di Host, incentrato sul futuro del settore e sull’importanza del bar, non solo come attività economica, ma come un autentico presidio di socialità e identità dell’Italian lifestyle.