Una lunga e silenziosa fila di fiaccole ha illuminato ieri via Iglesias, nel quartiere Gorla di Milano, il luogo dove la 29enne Pamela Genini è stata tragicamente uccisa con oltre trenta coltellate dal compagno, Gianluca Soncin.
Centinaia di persone hanno risposto all’appello di residenti e commercianti, riunendosi in segno di ricordo e di protesta contro la violenza di genere. La manifestazione ha visto in testa al corteo la madre della vittima, Una Smirnova, che ha sfilato con una fiaccola accesa accanto al suo compagno.
“Per Pamela e per tutte”: l’appello della piazza
Il corteo è partito dalla panchina rossa, un simbolo della lotta al femminicidio, situata a poca distanza dall’abitazione della giovane. Lo striscione che ha guidato la folla recitava: “Per Pamela e per tutte”.
Tra gli slogan più sentiti: “Non più lacrime, non più parole, basta tutto questo dolore”. Gli organizzatori hanno sottolineato che “il femminicidio è solo la punta dell’iceberg” e hanno rivolto un accorato appello agli uomini: “Dateci una mano, aiutateci a costruire un mondo dove siamo tutti più liberi”.
Sala: “Chi ha segnali denunci sempre”
Sull’omicidio è intervenuto anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine di un evento per gli 80 anni delle Acli Milanesi.
“Vedendo questa storia, è chiaro che Pamela stessa doveva denunciare. Però chi è in una situazione di ricatto fa fatica”, ha detto Sala. “Bisogna che la famiglia, la comunità e gli amici abbiano questo coraggio. Se si sbaglia a fare una denuncia in più, amen. Ma non farla può portare a situazioni del genere. Quindi il richiamo è che chi ha segnali denunci, denunci, denunci”.
Il primo cittadino ha concluso annunciando che il Comune sta valutando nuove iniziative per contrastare la violenza di genere, riconoscendo che “è un tema su cui rischiamo di ripetere sempre le stesse parole. Serve agire”.