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ROMA (ITALPRESS) – Il primo ministro del governo libico designato dalla Camera dei rappresentanti dell’Est, Osama Hamad, ha illustrato in un’intervista a Italpress i piani di ricostruzione avviati nelle aree sotto il controllo dell’Esercito nazionale libico (Lna), guidato dal feldmaresciallo Khalifa Haftar, e ha lanciato un appello all’Italia e ai Paesi europei per una reale cooperazione sul dossier migratorio. Hamad ha sottolineato che dopo anni di stallo seguiti alla caduta del regime del 2011, la ricostruzione è ripartita grazie agli sforzi congiunti del governo e del comando dell’Esercito. “Abbiamo iniziato da Bengasi, con nuovi ponti, edifici e l’aeroporto Tika, completato al 60%. La prima fase del porto è terminata, e stiamo costruendo un grande stadio. Derna, due anni dopo la tragedia, è rinata come città moderna con infrastrutture e abitazioni nuove”, ha dichiarato. Secondo Hamad, il processo di ricostruzione si estende anche al sud del Paese, in città come Ajdabiya, Brega, Sirte e Murzuq, “tutte aree ormai sicure”.
Sul fronte dei flussi migratori, Hamad ha spiegato che l’esercito e il Ministero dell’interno hanno creato centri di accoglienza nella zona orientale e che i migranti ricevono cure e assistenza prima del rimpatrio. “Non abbiamo visto alcuna collaborazione da parte dei governi europei, che non ci riconoscono e sostengono invece Tripoli. Con una vera cooperazione, saremmo in grado di chiudere le rotte nel deserto libico e fermare le partenze”, ha affermato. Il premier dell’Est ha quindi accusato Nazioni Unite e potenze occidentali di aver “contribuito alla divisione della Libia” rifiutando il riconoscimento del suo governo: “L’UNSMIL ha interferito nelle nomine e impedito una legittima rappresentanza politica, favorendo la frammentazione del Paese”. Hamad ha stimato che l’80% del territorio libico è oggi sotto il controllo del Comando generale guidato da Haftar, incluso il sud e quasi tutto l’est del Paese. Riguardo alle preoccupazioni italiane sull’influenza russa in Cirenaica, ha risposto: “La Libia è uno Stato sovrano e deve poter cooperare con chi vuole, che sia Russia, Stati Uniti o Italia. Ogni partnership va vista nell’interesse del popolo libico”.
Infine, un messaggio diretto al popolo italiano ha affermato: “Abbiamo legami storici e sinceri con l’Italia. Il popolo libico nutre grande affetto per gli italiani. Ma chiediamo al governo di Roma di dialogare ufficialmente con noi, se davvero intende risolvere la questione dell’immigrazione clandestina. Continuare a trattare solo con un esecutivo uscente a Tripoli non porterà risultati”.
– foto Governo libico dell’est –
(ITALPRESS).