Magenta, Consiglio comunale: approvato il Piano per il Diritto allo Studio 2025/2026

Nella seduta di martedì 30 Settembre

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Il Consiglio comunale ha approvato nella seduta di ieri sera il Piano per il Diritto allo Studio 2025-2026, con uno stanziamento complessivo pari a 3.254.453 euro. Un incremento significativo, di oltre 82.000 euro rispetto all’anno precedente, che testimonia l’impegno continuo dell’Amministrazione nel sostenere concretamente il mondo della scuola.

“Il piano approvato – spiega l’Assessore all’Educazione Giampiero Chiodini – è in piena continuità con quanto costruito negli anni precedenti, ma con un forte impulso verso il potenziamento dei servizi, l’inclusione e la cittadinanza attiva. Abbiamo voluto dare non solo una risposta economica, ma anche una visione politica condivisa con tutta l’Amministrazione, puntando su una scuola che forma cittadini consapevoli, partecipi e responsabili”.

Il cuore dell’investimento rimane la garanzia dei servizi scolastici essenziali: pre e post scuola, mensa e trasporto. Tutte le richieste delle famiglie per questi servizi sono state accolte, ad eccezione di uno o due casi rimasti fuori graduatoria per domande presentate oltre i termini, ma che con le consuete rinunce previste dovrebbero rientrare.

È stato inoltre aumentato il contributo alle scuole dell’infanzia paritarie di 14.000 euro, in risposta ai documentati aumenti dei costi di gestione sostenuti da questi istituti, riconoscendone il ruolo fondamentale nel garantire l’accesso alla scuola dell’infanzia per tutte le famiglie magentine.
Tra le progettualità riconfermate e potenziate c’è “Ragazzi all’Opera”, iniziativa molto apprezzata dalle scuole, per la quale è stato previsto un aumento di 9.500 euro, segno della volontà dell’Amministrazione di promuovere percorsi culturali che abbiano ricadute formative positive sugli studenti.

Particolare attenzione viene rivolta anche all’educativa scolastica, con uno stanziamento di 1.086.500 euro, in crescita anche in questo ambito. L’Assessore ha voluto porre l’accento su questo tema cruciale:
“L’educativa scolastica non può più essere affrontata solo in termini di spesa economica. È necessario un lavoro condiviso tra Comune, scuole, associazioni e – laddove possibile – con un coinvolgimento diretto anche della neuropsichiatria infantile. È un bisogno trasversale, che interessa tutti i comuni della Lombardia. Non possiamo limitarci ad ‘erogare’, dobbiamo costruire risposte strutturate”.
Il nuovo Piano rafforza inoltre l’educazione alla cittadinanza attiva, con la collaborazione degli assessorati allo Sport, Pari Opportunità, Politiche giovanili, Urbanistica ed Ecologia, con progetti che promuovano nelle scuole la consapevolezza ambientale, la responsabilità civica e la capacità di riconoscere problemi e trovare soluzioni concrete.

Tra le novità dell’anno, si segnala il potenziamento dell’educazione stradale: l’attività, già presente nelle scuole primarie, sarà estesa anche alle classi seconde delle scuole medie, con incontri con la Polstrada di Milano e la Polizia di Stato di Magenta.

Confermata anche la scuola orientativa, con incontri destinati a studenti e famiglie delle scuole secondarie di primo grado. Accanto a questi, nasce un nuovo tavolo di orientamento che coinvolge tutti gli istituti del territorio – comprensivi, scuole superiori, professionali etc. – con l’obiettivo di supportare al meglio studenti con difficoltà linguistiche o con disabilità, aiutandoli a compiere scelte consapevoli e a prevenire la dispersione scolastica.

“Abbiamo voluto rispondere – sottolinea ancora Chiodini – a un’esigenza concreta segnalata dagli insegnanti delle scuole medie, in particolare per quegli alunni che, pur ottenendo la licenza media, si trovano in difficoltà a orientarsi verso un percorso di scuola superiore. Il tavolo nasce proprio per non lasciare soli questi ragazzi e per mettere in rete tutte le energie educative del territorio”.
Infine, l’Assessore ha ricordato come tutte le proposte contenute nel Piano per il Diritto allo Studio siano formulate dal Comune ma sempre condivise con le scuole.

“Nessuna iniziativa è imposta. Se continuiamo a proporle è perché sappiamo che rispondono a bisogni reali e che le scuole le accolgono volentieri, contribuendo al loro successo”.

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