I tempi di attesa dei camion nel solo porto di Genova costano oltre 130 milioni all’anno

Gravi perdite al comparto della logistica sulla tratta Milano Genova

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

I tempi di attesa dei camion nel solo porto di Genova costano oltre 130 milioni all’anno di diseconomie al sistema logistico, ma anche produttivo del nord ovest italiano.

Ogni giorno migliaia di euro vanno in fumo per gli oltre 5000 camion (3600 nel solo settore container) che quotidianamente, solo nella migliore delle ipotesi, subiscono ritardi superiori un’ora in porto e almeno un’ora nei punti di presa del carico, sia presso le industrie sia nei centri merci nella Pianura Padana.

La denuncia con numeri concreti, ma anche con esempi di “vita quotidiana” degli autisti delle aziende dell’autotrasporto, è stata formulata con il tono di un vero e proprio j’accuse, da Trasportounito, l’associazione di rappresentanza delle aziende di autotrasporto, per voce del suo Coordinatore Giuseppe Tagnochetti. In effetti il convegno di Trasportounito, organizzato nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale di Genova e Savona-Vado, ha acceso drammaticamente i riflettori su un settore che è sempre stato considerato non solo marginale, ma addirittura una “creatura esterna” nel grande comparto logistico, benché oltre l’80% delle merci in Italia viaggino su gomma.

Incassata dall’intervento del Presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, una consapevolezza estesa circa la necessità di accelerare sia la costruzione di nuove autostrade (sia la Predosa-Carcare-Albegna sia la gronda autostradale di Genova), sia di dare una scossa decisiva ai progetti di autoporto e di aree attrezzate per i mezzi pesanti, Trasportounito ha tuttavia evidenziato come quello dell’autotrasporto sia diventato ormai un “mal de vivre”. Disservizi, ritardi, mancato coordinamento ed estensione degli orari di carico delle merci, disinteresse complessivo dell’industria rispetto a queste tematiche, stanno favorendo le aziende irregolari, chi non rispetta le regole sui tempi di guida a discapito di una razionalizzazione del servizio di autotrasporto che potrebbe provare risposte operative e organizzative immediate. Nella digitalizzazione sulla quale l’autotrasporto ha investito trovando risposte operative insufficienti nei porti e nei terminal; nella organizzazione logistica complessiva nella quale prevale (in controtendenza rispetto alla crescita costante dei trasporti su gomma e a una flessione di quelli su ferro, come evidenziato da uno studio di Oliviero Baccelli, Senior Advisor PTS e Responsabile Area Trasporti del Centro di Ricerca GREEN dell’Università Bocconi) il concetto secondo il quale il fattore tempo – ha ribadito più volte Tagnochetti – viene considerato alla stregua di “un rischio di impresa di cui si devono fare carico solo le imprese di autotrasporto”.

E Tagnochetti non a caso ha sottolineato la necessità di una applicazione puntuale delle norme fissate dal governo sul tema delle attese nonchè quella di una corresponsabilità degli altri operatori della logistica.

Mentre invece la mancata razionalizzazione dei trasporti su gomma da e per i porti (in primis quello di Genova) si prefigura come un ordigno innescato sotto alla crescita di un settore portuale ligure, sul quale lo Stato sta investendo oltre tre miliardi nella aspettativa di una crescita di traffico che rischia di trovare una barriera insuperabile.

In conclusione del convegno è intervenuto il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi che, sottolineando l’importanza determinante dell’autotrasporto non solo per il comparto logistico ma per l’intera economia del Paese ed enunciando le criticità esistenti, lancia l’idea di un grande Patto per la logistica.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner