Arresti domiciliari senza neanche, al momento, la possibilità di andare a scuola.
È il provvedimento della giudice del Tribunale per i minorenni di Milano che ha convalidato e disposto i domiciliari per i due liceali, un ragazzo e una ragazza entrambi di 17 anni, arrestati (e finora detenuti al Beccaria) per resistenza aggravata per gli scontri avvenuti tre giorni fa davanti alla stazione Centrale di Milano, durante la manifestazione a sostegno della Palestina.
Tecnicamente la misura cautelare disposta dalla giudice, dopo l’udienza di convalida, si chiama “obbligo di permanenza in casa” e nel procedimento minorile, in sostanza, è l’equivalente dei domiciliari per i maggiorenni. Ai due minorenni veniva contestata la resistenza aggravata in concorso con le due studentesse universitarie milanesi di 21 anni, che frequentano anche loro il centro sociale Lambretta e che dopo l’udienza per direttissima di due giorni fa sono tornate libere con l’obbligo di firma.
“Comportamento violento”
Nell’imputazione veniva indicato che i giovani per “opporsi allo sbarramento effettuato per motivi di pubblica sicurezza dalle Forze dell’Ordine nei pressi dell’atrio della stazione Milano Centrale” e “sfondare il cordone di contenimento, trovandosi nelle prime file dei manifestanti, usavano violenza nei confronti di personale di Polizia” avrebbero, per l’accusa, sferrato “calci e pugni” e una volta bloccati, si legge ancora, avrebbero continuato a scalciare per “divincolarsi”.
I due minorenni nell’interrogatorio hanno sostenuto che loro, così come le due 21enni, sono rimasti coinvolti solo nelle primissime fasi del tentativo di ingresso in Centrale, ma che non hanno mai usato violenza, né avuto comportamenti minacciosi. I difensori hanno anche prodotto un video per dimostrare, ad esempio, che la ragazza 17enne non prendeva parte alle violenze, ma era in un’altra zona.
«Leggo che il Giudice del Tribunale per i minorenni, dottoressa De Simone, ha disposto i domiciliari per i due studenti minori fermati e arrestati in seguito agli scontri avvenuti in Stazione Centrale lunedì scorso. A mio avviso, questa, è stata una misura adeguata e punitiva, contrariamente a quanto fatto dal Gip, dottoressa Perrucci, la quale ha scarcerato un italiano di 36 anni, in precedenza arrestato perché tra gli autori degli scontri di lunedì scorso. Vorrei far presente che da parte della Magistratura occorrono giudizi severi e punitivi, non contraddittori come in questo caso, perché stiamo parlando di soggetti che hanno commesso illegalità e violenze, soprattutto nei confronti delle Forze dell’Ordine. Questi manifestanti, spesso violenti e molto pericolosi, come nel caso degli studenti ai domiciliari vanno puniti con il carcere per non far passare il messaggio, assolutamente sbagliato, “tutto è permesso, tutto è concesso, te la cavi con poco”. Questo non deve avvenire»!
Così il Deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi, Riccardo De Corato.