RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Sabato 13 Settembre 2025, si è svolta ad Albairate la cerimonia di premiazione del Concorso letterario nazionale per Giovani Scrittori.
Il concorso, alla sua nona edizione, si pone ogni anno l’obiettivo di spronare le giovani menti a comunicare, tramite la scrittura creativa, la propria esigenza espressiva.
I testi presentati, giunti da tutta Italia, hanno raccontato le delicate fiamme dei primi amori, la determinazione di fronte a un sogno da realizzare, la forza dell’amicizia indissolubile, ma anche le fragilità di un futuro incerto, il disorientamento dovuto al cambiamento, il dolore di una perdita.
Ciò che immediatamente colpisce di queste storie è la sincerità con cui i ragazzi (si) raccontano, il desiderio di creare qualcosa che parli di loro e per loro. Come a smentire quel fastidioso luogo comune che cerca di far credere che i giovani d’oggi siano aridi, spenti. Vuoti.
La verità è ben altra e io, in quanto professoressa di Lettere, smentisco con forza tale convinzione radicata. I ragazzi celano dentro di loro uno tsunami di emozioni e di idee, che meritano prima di essere ascoltate, poi comprese, e infine – perché no? – incanalate nello strumento preziosissimo della scrittura.
Questo è quanto cerco di insegnare ai miei studenti: la scrittura è preziosa e salvifica, è una cassa di risonanza grandiosa per i loro sentimenti e convinzioni.
Capirete allora la commozione quando ho scoperto che due mie alunne, Michela Aiolfi e Gaia Rita Memmola (nella foto in evidenza), si sono posizionate rispettivamente al primo e al terzo posto del concorso. Scorgere sui loro volti prima la tensione, e poi la pura gioia, è stato semplicemente grandioso.
Michela e Gaia hanno dimostrato coraggio nell’affrontare un concorso così importante, e piena maturità di pensiero e di scrittura. Sono un grandissimo orgoglio per l’Istituto Canossiano “Anna Maria Terzaghi” di Magenta. E uno sprone per tutti gli altri ragazzi della scuola media: hanno capito che ognuno di loro non solo può ottenere grandi risultati, ma soprattutto che ognuno, se lo desidera, può raccontare e raccontarsi in totale libertà. Perché la scrittura, così come il pensiero, rende liberi.
Prof.ssa Anna Magistrelli