Cassinetta di Lugagnano ha vissuto ieri una giornata intensa e suggestiva nel segno di San Carlo Borromeo, che ha visto la partecipazione dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, del sindaco Domenico Finiguerra e di tantissimi fedeli accorsi da tutto il territorio. Un evento che ha unito tradizione, spiritualità e comunità, arricchito dall’apertura straordinaria della cappella di villa Visconti Maineri.
Il pomeriggio è stato dedicato al rito della benedizione dei prodotti agricoli – olio e vino – custoditi da secoli sotto la statua di San Carlo, memoria di una sosta del santo durante il suo ultimo viaggio verso Milano. Quest’anno, accanto a questa antica tradizione, i bambini hanno deposto nella nicchia i loro pensieri e desideri, che resteranno custoditi per i prossimi venticinque anni: un segno delicato che unisce memoria e speranza, passato e futuro.
«L’evento – ha spiegato don Nazario Costante, responsabile del Servizio diocesano per la Pastorale Sociale e il Lavoro – rientra nel Tempo del Creato, dal 1° settembre al 4 ottobre, periodo che la Chiesa dedica in modo particolare alla cura della nostra casa comune. Quest’anno assume un significato speciale perché coincide con il decimo anniversario dell’enciclica Laudato Si’. La festa di Cassinetta è un’occasione preziosa per riflettere sul dono del creato e sull’impegno a custodirlo, insieme alle realtà agricole del territorio che con il loro lavoro quotidiano ci ricordano l’importanza di rispettare i ritmi della terra».
La storia e la tradizione popolare si rinnovano così ancora una volta. In origine, olio e vino venivano tolti ogni cento anni dalla nicchia sotto la statua e considerati “miracolosi” per guarire piccole ferite, distribuiti in cambio di elemosine. Dal 1975 il rito si celebra ogni venticinque anni, in coincidenza con i Giubilei, per permettere a ogni generazione di assistervi almeno una volta nella vita.
La sostituzione delle ampolle, che quest’anno si tiene per la sesta volta – dopo i passaggi del 1743, 1844, 1946, 1975, 2000 e ora 2025 – è stata guidata dall’arcivescovo Delpini, che ha voluto sottolineare il valore comunitario e spirituale di questo gesto.
Apprezzatissima la presenza del corpo musicale San Carlo, che ha accompagnato con l’esecuzione di diversi brani il pomeriggio di festa.
Cassinetta conferma così il suo ruolo di luogo simbolico, in cui fede, storia e tradizione si intrecciano. Una domenica di popolo e di fede che lascia un segno profondo nella memoria della comunità e rinnova l’impegno per un futuro fondato su lavoro, pace, giustizia e cura del creato.