Coldiretti: riso di qualità cresce al 90% tra Pavia, Novara e Vercelli

Un festival a Vercelli

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L’Italia è leader nell’Unione europea nella produzione di riso, grazie a oltre 200 varietà iscritte. Occorrono però misure per promuovere il prodotto 100% nazionale, valorizzandone tracciabilità, trasparenza e sicurezza alimentare verso il consumatore. E’ il messaggio lanciato nel corso dell’incontro su “Riso: una filiera che nutre il pianeta”, organizzato da Coldiretti Piemonte a Vercelli nell’ambito del Festival internazionale Risò, con il patrocinio di Città di Vercelli e Provincia di Vercelli.

L’evento è stato un momento di confronto sul futuro del settore con la partecipazione del presidente nazionale Ettore Prandini e del presidente di Coldiretti Piemonte Cristina Brizzolari, assieme al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, Matteo Zoppas, presidente Agenzia Ice, Luigi Scordamaglia, ad di Filiera Italia, Roberto Magnaghi, direttore generale Ente Risi, Roberto Scheda, sindaco di Vercelli, Davide Gilardino, presidente Provincia di Vercelli, Roberto Guerrini presidente Coldiretti Vercelli, Mario Francese, presidente Associazione industrie riserie italiane, Evelina Flachi, presidente Fondazione educazione alimentare.

Nel 2024 720 milioni di chili esportati, in aumento del 9% (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 13 set – Per l’occasione Coldiretti Piemonte ha allestito una mostra con le varietà provenienti da ogni angolo d’Italia per valorizzare le molteplici tipicità del nostro Paese, dalla Calabria alla Sardegna, dalla Lombardia al Veneto fino al Piemonte. Si va dal Carnaroli, all’Arborio fino al Vialone Nano, il primo riso ad avere in Europa il riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta, senza dimenticare il Roma e il Baldo che hanno segnato la storia della risicoltura italiana. “Un patrimonio da valorizzare lavorando sul’etichettatura dell’origine anche a livello europeo per promuovere i valori che contraddistinguono le produzioni nazionali, dalla trasparenza fino alla sicurezza alimentare verso i consumatori e alla biodiversità.

Ma per dare certezze alle aziende risicole italiane e garantire il ricambio generazionale è fondamentale anche puntare sullo strumento dei contratti di filiera”, ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore PrandiniI primati del riso italiani sono, infatti, messi a rischio da una serie di fattori, dall’aumento record dei costi di produzione che grava sui risicoltori alla concorrenza sleale di prodotto straniero, che nel 60% dei casi entra in Italia grazie a dazi agevolati, come nel caso di quello asiatico, senza però rispettare le stesse regole alle quali sono sottoposti i produttori tricolori. Una percentuale che rischia di crescere ulteriormente con l’accordo Mercosur, che aprirà il mercato europeo al riso sudamericano.Da qui l’importanza di difendere il primato dell’Italia che guida la classifica europea di produttori di riso, per un quantitativo di circa 1,4 miliardi di chili di risone all’anno, secondo Coldiretti.

La produzione è concentrata principalmente al Nord con le aree del Pavese (83.000 ettari) e di Vercelli e Novara (100.000 ettari) che insieme rappresentano il 90% della risicoltura nazionale, con oltre diecimila famiglie, fra dipendenti e imprenditori, impegnate lungo la Penisola in questa filiera produttiva. Nel 2024 le esportazioni di riso italiano hanno sfiorato i 720 milioni di chili, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente, con la Germania primo mercato, seguita dalla Francia, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. co

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