L’arresto di Baby Gang, armi chiamate ‘giocattoli’ o ‘bimbi’

Intercettazioni agli atti. 'Trapper comunicava con 2 arrestati'

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Il trapper Baby Gang avrebbe avuto spesso contatti telefonici con due arrestati detenuti a Lecco e che riuscivano ad avere cellulari a disposizione.

Il particolare emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip lecchese Gianluca Piantadosi nell’inchiesta dei carabinieri e che ha portato all’arresto di quattro persone nate in Macedonia e Kosovo, della famiglia Hetem, per per un presunto giro di droga e armi.

Dalle oltre 60 pagine dell’ordinanza risulta che le armi, tra cui pistole e fucili mitragliatori, venivano chiamate “il giocattolo” o il “bambino” nei messaggi o nelle telefonate intercettate. E viene ricostruito pure il ruolo di Simone Sacchi, arrestato nel gennaio 2024 e che sarebbe stato per un periodo il “custode” di quel mitragliatore, riconducibile ai “fratelli Hetem”, che è comparso nei video “Bentley” e “Mocromafia” di Baby Gang.

Dall’ordinanza risulta che il trapper, assieme all’amico e collega Simba La Rue, sono indagati per detenzione, porto e ricettazione di quest’arma dai pm di Lecco, mentre non hanno contestazioni per spaccio di droga, come altri indagati (undici in totale). A Baby Gang oggi sono state sequestrate tre pistole nelle perquisizioni ed è stato arrestato in flagranza a Milano.

Sacchi nell’indagine ha messo a verbale che, quando era detenuto, ha “visto sia Mevljan Hetem sia Ndiaga Faye”, già coinvolto nei processi ai trapper, “utilizzare dei telefoni” per “comunicare” con Baby Gang. Nel telefono di Mevljudin Hetem, fratello di Mevjlan, sono state recuperate “numerosissime fotografie” che ritraggono i fratelli Hetem, Baby Gang, un suo amico Ayoub Noureddine e lo stesso Sacchi “in possesso di armi da fuoco”.

Stando all’ordinanza, gli Hetem sarebbero riusciti a procurarsi le armi anche in Kosovo. Armi che avrebbero ceduto, poi, pure “in contesti avulsi dall’attività di spaccio da loro svolta”, come quando le hanno fornite “ad un amico per la realizzazione dei video”, ossia al noto trapper.

Nell’ordinanza, oltre a tutte le pagine di ricostruzione del presunto spaccio di droga contestato agli Hetem e a loro sodali, viene descritta, sempre attraverso il ruolo e le dichiarazioni di Sacchi, anche la vicenda della pistola che sarebbe stata usata per la sparatoria vicino a Corso Como, a Milano. Un caso che ha portato già alle condanne, tra gli altri, di Baby Gang e Simba.

Sacchi avrebbe fatto da presunto “custode” anche di quell’arma e poi avrebbe saputo in carcere da Ndiaga Faye, della “crew” di Baby Gang, che era “stata utilizzata durante la sparatoria”.

Dagli atti dell’ordinanza si evince anche che gli investigatori hanno comparato il mitragliatore sequestrato con i frame delle immagini dei video musicali. Sull’arma, poi, è stata trovata – si legge ancora nel provvedimento del gip – un’impronta di Nourredine, amico di Baby Gang

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner