È morto oggi, al termine di una lunga malattia, Alberto Morandi, 77 anni, imprenditore artigiano di Busto Garolfo e per dieci anni componente del consiglio di amministrazione della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate.
La sua presenza nella vita della banca locale dell’Altomilanese e del Varesotto ha segnato un passaggio fondamentale: con Roberto Scazzosi (oggi presidente) ed Enzo Papa, Morandi è stato tra i protagonisti che hanno gettato le basi della Bcc del nuovo millennio. Eletto per la prima volta in consiglio nel dicembre 1999, è stato riconfermato per altri tre mandati triennali, fino all’autunno 2009.
Il tratto distintivo del suo impegno resta l’ideazione e la guida del Progetto Soci e Territorio, nato nel 2002 quando la Bcc contava appena 1.947 soci (oggi sono oltre 4.500). Morandi ne fu presidente per sette anni, imprimendo una svolta decisiva alla missione sociale della banca.
In quelle prime stagioni spiegava così il senso dell’iniziativa: «La banca vuole essere, non solo un istituto finanziario, ma anche un punto di aggregazione e, per questo motivo, si fa promotrice e sostenitrice di un preciso disegno sociale. Crescere attraverso i soci: è questa la strategia di marketing che abbiamo proposto con Scazzosi e Papa al CdA, ottenendo il via libera di muoverci lungo una direttrice che si è rivelata vincente -aveva detto nel corso dell’assemblea del 2007-. Compito principale del Progetto Soci e Territorio, che si sviluppa attraverso il vaglio e il controllo dell’attività di beneficenza e sponsorizzazione, è quello di dare organicità all’immensa opera di sostegno delle associazioni e degli enti del territorio che la banca fa attraverso le sue contribuzioni. Grazie a questo nuovo corso, ne siamo certi, contribuiremo a realizzare una vera Banca locale, mutualistica e solidale, fatta da uomini a misura d’uomo, per il progresso di tutte le nostre comunità di riferimento».
Visione e concretezza non gli mancavano. Fu proprio il “suo” Progetto Soci e Territorio a promuovere nel 2003 la rinascita del periodico interno “La Voce”, oggi diventato anche un quotidiano online dal titolo “La Voce della buona notizia”. Sotto la sua spinta, le assemblee annuali dei soci si trasformarono in eventi aperti alla comunità, con momenti di festa a Malpensa Fiere e, nello stesso 2003, con il primo tendone da circo montato a Busto Garolfo per una tre giorni di celebrazione popolare.
Alla sua sensibilità si deve anche l’avvicinamento della Bcc al teatro dei Legnanesi. Per tre anni la popolare Teresa, interpretata da Antonio Provasio, fu protagonista dei calendari della banca. «Quando i Legnanesi sono arrivati a noi, o noi siamo arrivati a loro, la memoria del grande Felice Musazzi era divisa tra due compagnie, nessuna ancora in grado di fare il grande salto -ricordava Morandi-. Per stile, capacità di comunicazione, speranze e ambizioni, ci siamo avvicinati alla Teresa. Gli siamo stati vicini, l’abbiamo aiutata a crescere e a riportare in auge la maschera dei nostri cortili. Poi i Legnanesi sono cresciuti e hanno spiccato il balzo. Noi abbiamo celebrato la loro riunificazione con il calendario del 2006, e poi ci siamo salutati, da buoni amici, consci e convinti di avere fatto la nostra parte. In altre parole, abbiamo preso a braccetto una bella realtà che stava crescendo, l’abbiamo aiutata a rinsaldarsi, ne abbiamo esaltato le peculiarità e quando è diventata grande l’abbiamo lasciata andare».
«Nell’operazione dei Legnanesi -ricorda l’attuale presidente della Bcc, Roberto Scazzosi- si vede bene il vero compito della nostra banca: aiutare a far crescere e a diventare grandi le speranze, i sogni, le peculiarità e le cose belle del nostro territorio. Con Alberto ho condiviso un lungo tratto di strada: dal 2002 al 2009 abbiamo lavorato fianco a fianco, con la stessa convinzione che la Bcc dovesse essere qualcosa di più di un istituto finanziario. Alberto aveva idee chiare, spirito di iniziativa e un’umanità rara. Ha lasciato un’impronta che resterà nella storia della nostra banca e nei cuori di tanti».
Con il Progetto Soci e Territorio guidato da Morandi sono state tantissime le iniziative sostenute: dalla partnership con gli Aperitivi in Concerto di Legnano alla collaborazione con la B.A. Film Commission di Busto Arsizio; dal sostegno al restauro dei dipinti seicenteschi della chiesa di Cazzago Brabbia alla pala dell’Assunzione di San Giorgio su Legnano; dal contributo per l’Oratorio di Villa Cortese alla rinnovata intesa con il polo fieristico di Malpensa Fiere e alla sponsorizzazione della Fiera di Canegrate. E, ancora, l’appoggio convinto al CCR, il Circolo Culturale Ricreativo della banca nato nel 1997, che grazie al Progetto Soci poté ampliare le sue attività con un denso programma di viaggi e iniziative ricreative per i soci. Quel CCR oggi è diventato la mutua di comunità della Bcc, segno tangibile di una tradizione di mutualità che si rinnova.
Scazzosi ricorda anche l’ultimo progetto firmato Morandi: il calendario del 2009. «Fu sua l’idea di issare il cavalletto dei fotografi nelle celle campanarie dei nostri paesi, per ritrarre dall’alto i nostri abitati. Un modo semplice ma geniale per cambiare prospettiva e vedere la bellezza delle nostre comunità da un altro punto di vista. Questo era Alberto: la capacità di mutare lo sguardo, di proporre nuove visioni, di aprire strade che altri non vedevano ancora».